Il presente saggio intende verificare se la tradizionale distinzione tra atti legislativi, atti regolamentari, atti amministrativi generali e atti amministrativi puntuali rappresenti uno schema ordinatorio adeguato rispetto alla realtà delle fonti del diritto amministrativo. L'applicazione di criteri distintivi sostanziali (generalità, astrattezza e novità) non è in grado di fornire risposte uniformi e certi, mentre la forma si è rivelata duttile al punto tale da consentire la creazione di una figura impossibile come il decreto non regolamentare. Inoltre uno stesso atto giuridico è suscettibile di possedere simultaneamente una pluralità contraddittoria di qualificazioni, potendo contenere prescrizioni normative, amministrative generali e amministrative puntuali al tempo stesso. Di fronte alla volubilità delle qualificazioni, continua ad essere importante mantenere viva la distinzione tra il previo disporre in generale e in astratto e il concreto provvedere nei singoli casi particolari. Quanto più le prescrizioni dettate dall'amministrazione si avvicinano alla sfera del disporre tipico della norma, tanto più deve farsi sentire la vis attractiva del regime di validità della legge; quanto più le prescrizioni si avvicinano alla sfera del provvedere, tanto più deve essere forte la vis attractiva del regime di validità del provvedimento amministrativo.

Qualificazione e regime giuridico degli atti amministrativi generali

TONOLETTI, BRUNO EMILIO;
2013-01-01

Abstract

Il presente saggio intende verificare se la tradizionale distinzione tra atti legislativi, atti regolamentari, atti amministrativi generali e atti amministrativi puntuali rappresenti uno schema ordinatorio adeguato rispetto alla realtà delle fonti del diritto amministrativo. L'applicazione di criteri distintivi sostanziali (generalità, astrattezza e novità) non è in grado di fornire risposte uniformi e certi, mentre la forma si è rivelata duttile al punto tale da consentire la creazione di una figura impossibile come il decreto non regolamentare. Inoltre uno stesso atto giuridico è suscettibile di possedere simultaneamente una pluralità contraddittoria di qualificazioni, potendo contenere prescrizioni normative, amministrative generali e amministrative puntuali al tempo stesso. Di fronte alla volubilità delle qualificazioni, continua ad essere importante mantenere viva la distinzione tra il previo disporre in generale e in astratto e il concreto provvedere nei singoli casi particolari. Quanto più le prescrizioni dettate dall'amministrazione si avvicinano alla sfera del disporre tipico della norma, tanto più deve farsi sentire la vis attractiva del regime di validità della legge; quanto più le prescrizioni si avvicinano alla sfera del provvedere, tanto più deve essere forte la vis attractiva del regime di validità del provvedimento amministrativo.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/851084
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact