Lo scavo archeologico del nostro sito ha restituito un gran numero di scorie e reperti vetrosi. L’abbondanza di questi reperti e la presenza di una o più probabili “strutture da fuoco” ha permesso di prospettare l’ipotesi di una produzione o lavorazione vetraria, legata all’abitato. Tale ipotesi è particolarmente interessante poiché la frequentazione del sito si colloca attorno al X secolo, periodo nevralgico per il trasferimento delle conoscenze di tecnologia vetraria dall’Oriente verso l’Occidente. I dati archeologici sembrano inoltre dimostrare che tale abitato sia stato attivo per un periodo di tempo abbastanza ristretto (circa un secolo) e questo permette di sostenere che tutte le tipologie di reperti restituiti dallo scavo archeologico siano in stretta relazione temporale tra loro. L’associazione di scorie vetrose, manufatti vitrei trasparenti e vetri opachi, accanto a pani di vetro, permette altresì di indagare l’utilizzo e la funzione dei pani di vetro, oggetti ancora misteriosi ai quali sono state attribuite finora differenti interpretazioni archeologiche. I dati archeometrici sono stati raccolti con tecniche microanalitiche (microscopio ottico, microscopio elettronico a scansione e microsonda elettronica). Alcuni manufatti, peraltro preziosi per la loro interpretazione archeologica, sono stati campionati con tecniche moderatamente invasive, limitando il prelievo a frammenti di pochi millimetri.

Studio petro.archeometrico dei materiali vetrosi

RICCARDI, MARIA PIA;
2013-01-01

Abstract

Lo scavo archeologico del nostro sito ha restituito un gran numero di scorie e reperti vetrosi. L’abbondanza di questi reperti e la presenza di una o più probabili “strutture da fuoco” ha permesso di prospettare l’ipotesi di una produzione o lavorazione vetraria, legata all’abitato. Tale ipotesi è particolarmente interessante poiché la frequentazione del sito si colloca attorno al X secolo, periodo nevralgico per il trasferimento delle conoscenze di tecnologia vetraria dall’Oriente verso l’Occidente. I dati archeologici sembrano inoltre dimostrare che tale abitato sia stato attivo per un periodo di tempo abbastanza ristretto (circa un secolo) e questo permette di sostenere che tutte le tipologie di reperti restituiti dallo scavo archeologico siano in stretta relazione temporale tra loro. L’associazione di scorie vetrose, manufatti vitrei trasparenti e vetri opachi, accanto a pani di vetro, permette altresì di indagare l’utilizzo e la funzione dei pani di vetro, oggetti ancora misteriosi ai quali sono state attribuite finora differenti interpretazioni archeologiche. I dati archeometrici sono stati raccolti con tecniche microanalitiche (microscopio ottico, microscopio elettronico a scansione e microsonda elettronica). Alcuni manufatti, peraltro preziosi per la loro interpretazione archeologica, sono stati campionati con tecniche moderatamente invasive, limitando il prelievo a frammenti di pochi millimetri.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/856674
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