Il volume si propone di studiare il tema della formazione linguistica nella seconda metà dell'Ottocento, con una premessa sulla diffusione ottocentesca della grammatica settecentesca del Corticelli e sulla sua struttura. L'argomento è affrontato in primo luogo osservando la diversa posizione assunta da studiosi e critici rispetto al problema della varietà lessicale: una pericolosa abbondanza di forme per i manzoniani (Luigi Morandi, Edmondo De Amicis), una singolare e preziosa attestazione dell'evoluzione della lingua e dei dialetti per la scuola di Graziadio Isaia Ascoli e Carlo Salvioni. La parte finale del volume tocca il tema della formazione linguistica garantita dalla letteratura a grande diffusione: si considerano in particolare la traduzione delle favole di La Fontaine opera di Emilio De Marchi, la lingua del ricettario di Pellegrino Artusi, le scelte espressive di Emilio Salgari.
Il troppo e il vano. Percorsi di formazione linguistica nel secondo Ottocento
POLIMENI, GIUSEPPE
2014-01-01
Abstract
Il volume si propone di studiare il tema della formazione linguistica nella seconda metà dell'Ottocento, con una premessa sulla diffusione ottocentesca della grammatica settecentesca del Corticelli e sulla sua struttura. L'argomento è affrontato in primo luogo osservando la diversa posizione assunta da studiosi e critici rispetto al problema della varietà lessicale: una pericolosa abbondanza di forme per i manzoniani (Luigi Morandi, Edmondo De Amicis), una singolare e preziosa attestazione dell'evoluzione della lingua e dei dialetti per la scuola di Graziadio Isaia Ascoli e Carlo Salvioni. La parte finale del volume tocca il tema della formazione linguistica garantita dalla letteratura a grande diffusione: si considerano in particolare la traduzione delle favole di La Fontaine opera di Emilio De Marchi, la lingua del ricettario di Pellegrino Artusi, le scelte espressive di Emilio Salgari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.