Sono descritti i profili tossicologici (caratteristiche fisiche e chimiche, fonti d’esposizione, cinetica, metabolismo, meccanismi di tossicità, quadri clinici) di alcuni composti gassosi che possono contaminare -talora in modo assai insidioso- gli ambienti di vita e di lavoro: ossidi di carbonio e di azoto, acido cianidrico e gas cianogeno, ozono, idrogeno solforato, arsina. L’esposizione si realizza soprattutto in ambito industriale, dove questi gas sono prodotti ad arte per sfruttare le loro proprietà tecnologiche, oltre a essere sottoprodotti indesiderati di svariate lavorazioni. I rischi sono soprattutto di natura infortunistica: incendi, esplosioni, effetti acuti (tossici e irritativi) e loro postumi. La diagnosi d’intossicazione richiede l’esclusione di cause alternative ed è basata su anamnesi lavorativa, quadro clinico, eventuale riscontro di una sintomatologia collettiva e, per alcuni composti, positività degli indicatori biologici: carbossiemoglobina (CO), tiocianato urinario (cianuro), arseniuria (arsina). La terapia è sintomatica, rianimatoria e -quando possibile- antidotica: ossigenoterapia per CO e H2S; sodio tiosolfato, amile nitrito o idrossicobalamina per il cianuro. In considerazione dell’estrema pericolosità delle sostanze in causa, la prevenzione richiede rigorose misure tecniche ambientali, monitoraggio ambientale, adeguata formazione e informazione, e corretto utilizzo dei dispositivi di protezione personale.
Gas tossici - Monossido di carbonio, diossido di carbonio, cianogeno e cianuri, ozono, gas nitrosi, idrogeno solforato, arsina
CANDURA, STEFANO
Writing – Original Draft Preparation
;BOERI, RICCARDOMembro del Collaboration Group
2015-01-01
Abstract
Sono descritti i profili tossicologici (caratteristiche fisiche e chimiche, fonti d’esposizione, cinetica, metabolismo, meccanismi di tossicità, quadri clinici) di alcuni composti gassosi che possono contaminare -talora in modo assai insidioso- gli ambienti di vita e di lavoro: ossidi di carbonio e di azoto, acido cianidrico e gas cianogeno, ozono, idrogeno solforato, arsina. L’esposizione si realizza soprattutto in ambito industriale, dove questi gas sono prodotti ad arte per sfruttare le loro proprietà tecnologiche, oltre a essere sottoprodotti indesiderati di svariate lavorazioni. I rischi sono soprattutto di natura infortunistica: incendi, esplosioni, effetti acuti (tossici e irritativi) e loro postumi. La diagnosi d’intossicazione richiede l’esclusione di cause alternative ed è basata su anamnesi lavorativa, quadro clinico, eventuale riscontro di una sintomatologia collettiva e, per alcuni composti, positività degli indicatori biologici: carbossiemoglobina (CO), tiocianato urinario (cianuro), arseniuria (arsina). La terapia è sintomatica, rianimatoria e -quando possibile- antidotica: ossigenoterapia per CO e H2S; sodio tiosolfato, amile nitrito o idrossicobalamina per il cianuro. In considerazione dell’estrema pericolosità delle sostanze in causa, la prevenzione richiede rigorose misure tecniche ambientali, monitoraggio ambientale, adeguata formazione e informazione, e corretto utilizzo dei dispositivi di protezione personale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.