Oltre a operare sul territorio come medico competente, il medico del lavoro spesso riveste un ruolo di protagonista anche in ambito ASL (servizi di prevenzione e protezione, attività di ufficiale di polizia giudiziaria, commissioni di riconoscimento dei diritti del disabile e del malato grave in età lavorativa) e in ambito universitario-ospedaliero. Le competenze e l’aggiornamento richiesti hanno le loro radici nella formazione universitaria degli specializzandi, sia mediante il cosiddetto “tronco comune” multidisciplinare (direttiva Unione Europea 93/16), sia mediante esperienze applicative pratiche: è questo tipicamente il caso dell’applicazione di alcune leggi che coinvolgono tutti i citati ruoli professionali del medico del lavoro, come la complessa normativa in materia di diritto al lavoro del disabile (vedasi tabella), densa di difficoltà attuative e interpretative. A integrazione di quanto previsto per il raggiungimento dell’autonomia professionale degli specializzandi (DM 11 maggio 1995), presso la Scuola di Medicina del Lavoro di Pavia è in corso dal novembre 2000 un progetto di formazione orientato al diritto al lavoro del disabile. Tutti i casi che giungono all’osservazione della Divisione di Medicina del Lavoro della Fondazione Maugeri (nella quale operano gli specializzandi) e che presentano deficit motori, psichici e/o sensoriali (correlati o meno all’attività lavorativa) vengono indagati al fine di valutare: (i) eventuali scompensi adattativi procurati dalla menomazione riguardo alla mansione abitualmente svolta, (ii) eventuali insorgenze di disturbi funzionali che richiedano una collocazione mirata nel mondo del lavoro e (iii) la possibilità di accedere ad eventuali riconoscimenti di legge propri del disabile. Si valutano, perciò, la capacità globale residua, le abilità, le competenze e le inclinazioni personali, in genere con la collaborazione di altri servizi del centro medico come fisiatria, psicologia, neurologia e diagnostica per immagini, seguendo una metodologia del tutto attinente alle direttive delle leggi vigenti in ambito di disabilità e lavoro (vedasi tabella). Al disabile in età lavorativa, così assistito, viene in conclusione fornita una congrua certificazione medica redatta con terminologia adeguata secondo legge e “tagliata” sulle sue capacità funzionali. Nel periodo dicembre 2000 – luglio 2001 sono stati complessivamente valutati con l’approccio descritto 149 soggetti. Lo scopo e l’utilità di quanto esposto sono duplici: •preparare e sensibilizzare in modo adeguato, non solo dal punto di vista teorico ma anche mediante esperienze medico-legali su casi concreti, gli specializzandi che in seguito affronteranno -in vari ambiti e a vario titolo- le problematiche dei disabili nel mondo del lavoro; •fornire una congrua certificazione medica all’utente che permetta alle commissioni preposte per legge e ai colleghi medici competenti di riconoscere adeguatamente i diritti dei lavoratori esaminati e di permettere una loro opportuna collocazione e sorveglianza sanitaria.

La formazione del medico del lavoro in relazione al diritto al lavoro dei disabili

CANDURA, STEFANO
2001-01-01

Abstract

Oltre a operare sul territorio come medico competente, il medico del lavoro spesso riveste un ruolo di protagonista anche in ambito ASL (servizi di prevenzione e protezione, attività di ufficiale di polizia giudiziaria, commissioni di riconoscimento dei diritti del disabile e del malato grave in età lavorativa) e in ambito universitario-ospedaliero. Le competenze e l’aggiornamento richiesti hanno le loro radici nella formazione universitaria degli specializzandi, sia mediante il cosiddetto “tronco comune” multidisciplinare (direttiva Unione Europea 93/16), sia mediante esperienze applicative pratiche: è questo tipicamente il caso dell’applicazione di alcune leggi che coinvolgono tutti i citati ruoli professionali del medico del lavoro, come la complessa normativa in materia di diritto al lavoro del disabile (vedasi tabella), densa di difficoltà attuative e interpretative. A integrazione di quanto previsto per il raggiungimento dell’autonomia professionale degli specializzandi (DM 11 maggio 1995), presso la Scuola di Medicina del Lavoro di Pavia è in corso dal novembre 2000 un progetto di formazione orientato al diritto al lavoro del disabile. Tutti i casi che giungono all’osservazione della Divisione di Medicina del Lavoro della Fondazione Maugeri (nella quale operano gli specializzandi) e che presentano deficit motori, psichici e/o sensoriali (correlati o meno all’attività lavorativa) vengono indagati al fine di valutare: (i) eventuali scompensi adattativi procurati dalla menomazione riguardo alla mansione abitualmente svolta, (ii) eventuali insorgenze di disturbi funzionali che richiedano una collocazione mirata nel mondo del lavoro e (iii) la possibilità di accedere ad eventuali riconoscimenti di legge propri del disabile. Si valutano, perciò, la capacità globale residua, le abilità, le competenze e le inclinazioni personali, in genere con la collaborazione di altri servizi del centro medico come fisiatria, psicologia, neurologia e diagnostica per immagini, seguendo una metodologia del tutto attinente alle direttive delle leggi vigenti in ambito di disabilità e lavoro (vedasi tabella). Al disabile in età lavorativa, così assistito, viene in conclusione fornita una congrua certificazione medica redatta con terminologia adeguata secondo legge e “tagliata” sulle sue capacità funzionali. Nel periodo dicembre 2000 – luglio 2001 sono stati complessivamente valutati con l’approccio descritto 149 soggetti. Lo scopo e l’utilità di quanto esposto sono duplici: •preparare e sensibilizzare in modo adeguato, non solo dal punto di vista teorico ma anche mediante esperienze medico-legali su casi concreti, gli specializzandi che in seguito affronteranno -in vari ambiti e a vario titolo- le problematiche dei disabili nel mondo del lavoro; •fornire una congrua certificazione medica all’utente che permetta alle commissioni preposte per legge e ai colleghi medici competenti di riconoscere adeguatamente i diritti dei lavoratori esaminati e di permettere una loro opportuna collocazione e sorveglianza sanitaria.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/10138
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