Introduzione: I linfomi primitivi gastrointestinali rappresentano il 20% dei linfomi extranodali e costituiscono un gruppo eterogeneo di patologie, presentando differenze nella patogenesi, nella clinica, nel trattamento e nella prognosi. Per caratterizzare istologicamente i diversi istotipi di linfomi si utilizza la classificazione WHO del 2008. Per la stadiazione clinica si fa riferimento ai criteri descritti da Dawson e alla classificazione di Parigi, la quale fornisce il punto di partenza per le decisioni terapeutiche. Le principali tecniche di imaging utilizzate per la stadiazione ed il follow-up sono rappresentate dall’eco-endoscopia, dalla TC con mezzo di contrasto, dalla RM e dalla PET con fluorodesossiglucosio (18F-FDG). La TC è molto utile anche nella valutazione delle complicanze: occlusione, perforazione e fistolizzazione possono infatti verificarsi come conseguenza della progressione della malattia oppure come complicanze del trattamento sistemico. Linfomi Gastrici: Costituiscono il 5% dei tumori dello stomaco e sono i più frequenti linfomi extranodali. In particolare, il sottotipo MALT ne rappresenta il 50% dei casi. L’EGDS con biopsie rappresenta il gold standard diagnostico. Il primo esame da eseguire è rappresentato dall’ecoendoscopia che offre una descrizione dettagliata soprattutto dell’infiltrazione della parete. L’esame TC è indicato per la stadiazione loco-regionale e a distanza e per la valutazione delle complicanze. La 18F-FDG PET è ritenuta utile solo nelle forme aggressive di linfoma diffuso a grandi cellule B. Linfomi del piccolo intestino: Rappresentano il 20% delle neoplasie maligne del piccolo intestino ed il 20-30% di tutti i linfomi gastrointestinali. La sede più frequentemente coinvolta è l’ileo. Il linfoma diffuso a grandi cellule rappresenta l’istotipo più frequente, seguito dal linfoma a cellule T associato a enteropatia. La diagnosi è istologica e deriva dalla biopsia endoscopica (per i linfomi del duodeno) o dall’intervento chirurgico. Ecografia dell’addome e TC sono le indagini che consentono di valutare l’estensione locale e a distanza della malattia all’esordio. La TC è la metodica di scelta anche nel follow-up dopo trattamento. L’entero-TC, metodica di scelta nello studio della patologia infiammatoria cronica del piccolo intestino, può essere utilizzata con successo per la diagnosi della patologia tumorale del tenue e in particolare dei linfomi. Recentemente, grazie allo sviluppo di protocolli specifici per il piccolo intestino, l’entero-RM offre alcuni vantaggi rispetto alla TC. La PET è indicata nella diagnosi e stadiazione dei linfomi di alto grado. Linfomi dell’intestino crasso: Rappresentano lo 0,4% delle neoplasie del colon ed il 5% -20% di tutti i linfomi gastrointestinali. La sede più coinvolta è rappresentata dal cieco. I sottotipi più frequenti sono il linfoma diffuso a grandi cellule ed il MALT. L’iter diagnostico è sovrapponibile a quello dei linfomi del piccolo intestino, ad eccezione del linfoma rettale che ha come gold standard per la stadiazione locale l’esame RM.

Imaging diagnostico integrato ed indirizzo alla terapia dei linfomi

PREDA, LORENZO;
2016-01-01

Abstract

Introduzione: I linfomi primitivi gastrointestinali rappresentano il 20% dei linfomi extranodali e costituiscono un gruppo eterogeneo di patologie, presentando differenze nella patogenesi, nella clinica, nel trattamento e nella prognosi. Per caratterizzare istologicamente i diversi istotipi di linfomi si utilizza la classificazione WHO del 2008. Per la stadiazione clinica si fa riferimento ai criteri descritti da Dawson e alla classificazione di Parigi, la quale fornisce il punto di partenza per le decisioni terapeutiche. Le principali tecniche di imaging utilizzate per la stadiazione ed il follow-up sono rappresentate dall’eco-endoscopia, dalla TC con mezzo di contrasto, dalla RM e dalla PET con fluorodesossiglucosio (18F-FDG). La TC è molto utile anche nella valutazione delle complicanze: occlusione, perforazione e fistolizzazione possono infatti verificarsi come conseguenza della progressione della malattia oppure come complicanze del trattamento sistemico. Linfomi Gastrici: Costituiscono il 5% dei tumori dello stomaco e sono i più frequenti linfomi extranodali. In particolare, il sottotipo MALT ne rappresenta il 50% dei casi. L’EGDS con biopsie rappresenta il gold standard diagnostico. Il primo esame da eseguire è rappresentato dall’ecoendoscopia che offre una descrizione dettagliata soprattutto dell’infiltrazione della parete. L’esame TC è indicato per la stadiazione loco-regionale e a distanza e per la valutazione delle complicanze. La 18F-FDG PET è ritenuta utile solo nelle forme aggressive di linfoma diffuso a grandi cellule B. Linfomi del piccolo intestino: Rappresentano il 20% delle neoplasie maligne del piccolo intestino ed il 20-30% di tutti i linfomi gastrointestinali. La sede più frequentemente coinvolta è l’ileo. Il linfoma diffuso a grandi cellule rappresenta l’istotipo più frequente, seguito dal linfoma a cellule T associato a enteropatia. La diagnosi è istologica e deriva dalla biopsia endoscopica (per i linfomi del duodeno) o dall’intervento chirurgico. Ecografia dell’addome e TC sono le indagini che consentono di valutare l’estensione locale e a distanza della malattia all’esordio. La TC è la metodica di scelta anche nel follow-up dopo trattamento. L’entero-TC, metodica di scelta nello studio della patologia infiammatoria cronica del piccolo intestino, può essere utilizzata con successo per la diagnosi della patologia tumorale del tenue e in particolare dei linfomi. Recentemente, grazie allo sviluppo di protocolli specifici per il piccolo intestino, l’entero-RM offre alcuni vantaggi rispetto alla TC. La PET è indicata nella diagnosi e stadiazione dei linfomi di alto grado. Linfomi dell’intestino crasso: Rappresentano lo 0,4% delle neoplasie del colon ed il 5% -20% di tutti i linfomi gastrointestinali. La sede più coinvolta è rappresentata dal cieco. I sottotipi più frequenti sono il linfoma diffuso a grandi cellule ed il MALT. L’iter diagnostico è sovrapponibile a quello dei linfomi del piccolo intestino, ad eccezione del linfoma rettale che ha come gold standard per la stadiazione locale l’esame RM.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1172602
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