Il contributo esamina gli effetti negativi che, secondo l'analisi condotta da Platone nelle pagine iniziali del libro X della "Repubblica" la poesia, in quanto attività mimetica, esercita sull’anima. Si sottolinea in particolare come, in questo contesto, la tripartizione psichica, delineata nel libro IV, lasci il posto a una sostanziale bipartizione, quella tra parte razionale e parte desiderativa: la poesia, e in particolare la tragedia, si indirizza alla componente irrazionale e dà luogo a dinamiche del tutto dannose per l’equilibrio psichico. I poeti, pertanto, devono essere esclusi dalla "kallipolis". Platone tuttavia sembra sperare che essi possano dare inizio a una nuova forma di poesia che, grazie al suo potere di persuasione e di coinvolgimento, contribuisca alla corretta educazione dei giovani.
Mimesis e psyche nel libro X della Repubblica
GASTALDI, SILVIA
2007-01-01
Abstract
Il contributo esamina gli effetti negativi che, secondo l'analisi condotta da Platone nelle pagine iniziali del libro X della "Repubblica" la poesia, in quanto attività mimetica, esercita sull’anima. Si sottolinea in particolare come, in questo contesto, la tripartizione psichica, delineata nel libro IV, lasci il posto a una sostanziale bipartizione, quella tra parte razionale e parte desiderativa: la poesia, e in particolare la tragedia, si indirizza alla componente irrazionale e dà luogo a dinamiche del tutto dannose per l’equilibrio psichico. I poeti, pertanto, devono essere esclusi dalla "kallipolis". Platone tuttavia sembra sperare che essi possano dare inizio a una nuova forma di poesia che, grazie al suo potere di persuasione e di coinvolgimento, contribuisca alla corretta educazione dei giovani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.