Prendendo spunto da un complesso caso giudiziario non privo di risvolti politici che ebbe vasta risonanza nel Cantone Ticino del primo Ottocento, il contributo ricostruisce l’attività di elaborazione del primo codice penale e del primo codice di procedura penale del Cantone, entrati in vigore il 1° gennaio 1817. Un contributo fondamentale a tale attività di progettazione fu offerto dall’avvocato ticinese Antonio Albrizzi e dal penalista milanese Giuseppe Marocco, alle cui biografie viene dedicato un apposito approfondimento. In particolare, il contributo si sofferma sulla vita e sull’opera di Marocco, figura di primo piano della penalistica lombarda nell’età della codificazione da un punto di vista sia professionale che dottrinale. La ricostruzione dell’attività legislativa svoltasi in materia penale nel Ticino all’inizio del XIX secolo e la successiva illustrazione dei contenuti dei due codici in oggetto e delle scelte di politica legislativa sottesi a tali contenuti costituisce l’occasione per effettuare un approfondito esame comparativo dei principali codici penali e processuali penali realizzati in Europa nei primi anni del XIX secolo. A tale scopo lo scritto si sofferma sui codici imperiali francesi del 1808 e 1810, sul codice austriaco del 1803 e sul codice Romagnosi del 1807, evidenziandone il ruolo di veri e propri modelli di codificazione per i legislatori ottocenteschi.

Giuseppe Marocco e la codificazione penale ticinese

DEZZA, ETTORE
2007-01-01

Abstract

Prendendo spunto da un complesso caso giudiziario non privo di risvolti politici che ebbe vasta risonanza nel Cantone Ticino del primo Ottocento, il contributo ricostruisce l’attività di elaborazione del primo codice penale e del primo codice di procedura penale del Cantone, entrati in vigore il 1° gennaio 1817. Un contributo fondamentale a tale attività di progettazione fu offerto dall’avvocato ticinese Antonio Albrizzi e dal penalista milanese Giuseppe Marocco, alle cui biografie viene dedicato un apposito approfondimento. In particolare, il contributo si sofferma sulla vita e sull’opera di Marocco, figura di primo piano della penalistica lombarda nell’età della codificazione da un punto di vista sia professionale che dottrinale. La ricostruzione dell’attività legislativa svoltasi in materia penale nel Ticino all’inizio del XIX secolo e la successiva illustrazione dei contenuti dei due codici in oggetto e delle scelte di politica legislativa sottesi a tali contenuti costituisce l’occasione per effettuare un approfondito esame comparativo dei principali codici penali e processuali penali realizzati in Europa nei primi anni del XIX secolo. A tale scopo lo scritto si sofferma sui codici imperiali francesi del 1808 e 1810, sul codice austriaco del 1803 e sul codice Romagnosi del 1807, evidenziandone il ruolo di veri e propri modelli di codificazione per i legislatori ottocenteschi.
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