L'articolo affronta il lavoro di Giuseppe Belli su un tema importante tra la fine del Settecento e la metà dell'Ottocento: la fisica molecolare. L'indagine tiene in vista il doppio piano della ricerca fondamentale e quello del trasferimento didattico. Sul piano della ricerca, il lavoro di Belli presenta un notevole interesse perché riprende punti di vista importanti che si svilupparono nel contesto della fisica matematica francese, soprattutto ad opera di Laplace. Allo stesso tempo Belli tiene in vista autori italiani, tra i quali soprattutto Vincenzo Brunacci e Leopoldo Nobili. L'articolo analizza poi il trasferimento che le ricerche di Belli ebbero sul piano didattico, evidenziando come esigenze di semplificazione siano andate a scapito della qualità e del livello della sua ricerca. Se negli anni giovanili Belli si dimostra sensibile e aggiornato sui risultati della ricerca fondamentale, nel seguito si dimostra attardato e su posizioni di retroguardia proprio per il ruolo prioritario che la didattica prese nella sua carriera scientifica. La priorità data al trasferimento scientifico agli "appena iniziati" lo allontanò dalla scienza fondamentale che pure, agli inizi della carriera, era stato in grado di seguire.
Giuseppe Belli: uno scienziato tra didattica e ricerca fondamentale
FREGONESE, LUCIO
1994-01-01
Abstract
L'articolo affronta il lavoro di Giuseppe Belli su un tema importante tra la fine del Settecento e la metà dell'Ottocento: la fisica molecolare. L'indagine tiene in vista il doppio piano della ricerca fondamentale e quello del trasferimento didattico. Sul piano della ricerca, il lavoro di Belli presenta un notevole interesse perché riprende punti di vista importanti che si svilupparono nel contesto della fisica matematica francese, soprattutto ad opera di Laplace. Allo stesso tempo Belli tiene in vista autori italiani, tra i quali soprattutto Vincenzo Brunacci e Leopoldo Nobili. L'articolo analizza poi il trasferimento che le ricerche di Belli ebbero sul piano didattico, evidenziando come esigenze di semplificazione siano andate a scapito della qualità e del livello della sua ricerca. Se negli anni giovanili Belli si dimostra sensibile e aggiornato sui risultati della ricerca fondamentale, nel seguito si dimostra attardato e su posizioni di retroguardia proprio per il ruolo prioritario che la didattica prese nella sua carriera scientifica. La priorità data al trasferimento scientifico agli "appena iniziati" lo allontanò dalla scienza fondamentale che pure, agli inizi della carriera, era stato in grado di seguire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.