Lo spoglio degli atti dei notai cremonesi del Quattrocento ha restituito interessanti notizie sulla figura di Giovanni da Lodi, documentato come ingegnere al servizio del Comune di Cremona e del duca di Milano, Francesco Sforza, negli anni Quaranta e Cinquanta del Quattrocento. Oltre a rivelare il vero cognome, Callegari, i documenti permettono di individuare altri membri della famiglia attivi a Cremona come "magistri a lignamine", almeno dal 1420. Lo stesso Giovanni si forma come falegname e possiede in città una bottega, forse ereditata dal padre Cristoforo, dove accoglie giovani apprendisti che presso di lui si recavano a imparare l’«artem manarie». Fu proprio in qualità di "magister a lignamine" e non di "magister a muro", come più volte sostenuto dagli studi, che Giovanni Callegari entrò al servizio dello Sforza, il quale lo assunse inizialmente per realizzare opere di carpenteria negli accampamenti militari. Solo successivamente oltre alle opere di falegnameria al servizio della città di Cremona e del duca, Giovanni iniziò a seguire e dirigere cantieri edili, tra i quali la riforma del sistema difensivo e degli ambienti ad uso della corte del castello di Santa Croce a Cremona, senz’altro l’impresa più importante della sua carriera.
Giovanni Callegari da Lodi, "magistro de legname" e "inginiarius"
Monica Visioli
2019-01-01
Abstract
Lo spoglio degli atti dei notai cremonesi del Quattrocento ha restituito interessanti notizie sulla figura di Giovanni da Lodi, documentato come ingegnere al servizio del Comune di Cremona e del duca di Milano, Francesco Sforza, negli anni Quaranta e Cinquanta del Quattrocento. Oltre a rivelare il vero cognome, Callegari, i documenti permettono di individuare altri membri della famiglia attivi a Cremona come "magistri a lignamine", almeno dal 1420. Lo stesso Giovanni si forma come falegname e possiede in città una bottega, forse ereditata dal padre Cristoforo, dove accoglie giovani apprendisti che presso di lui si recavano a imparare l’«artem manarie». Fu proprio in qualità di "magister a lignamine" e non di "magister a muro", come più volte sostenuto dagli studi, che Giovanni Callegari entrò al servizio dello Sforza, il quale lo assunse inizialmente per realizzare opere di carpenteria negli accampamenti militari. Solo successivamente oltre alle opere di falegnameria al servizio della città di Cremona e del duca, Giovanni iniziò a seguire e dirigere cantieri edili, tra i quali la riforma del sistema difensivo e degli ambienti ad uso della corte del castello di Santa Croce a Cremona, senz’altro l’impresa più importante della sua carriera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.