Le lesioni da pressione (LDP) rappresentano una delle complicanze più frequenti e più temibili che si possono verificare nel politraumatizzato, co- stretto al decubito forzato nelle diverse fasi della sua malattia e per le quali il chirurgo plastico è chiamato ad intervenire. Il termine lesione da pressione (pressure sore) è da preferire al termine classico di “ulcera o piaga da decubito”, in quanto in esso è implicito il momento eziologico iniziale e determinante: la pressione. Studi sperimentali ormai divenuti storici hanno dimostrato che è sufficiente una pressione di 70 mmHg (il doppio della pressione capillare) esercitata sulla superficie corporea per più di due ore consecutive per determinare ischemia. Premesso che la LDP è una patologia prevenibile da una corretta gestione medica ed infermieristica del paziente, di fatto è tuttora ad elevata prevalenza ed incidenza
SOLUZIONI CHIRURGICHE DELLE LESIONI DA PRESSIONE NEL TRAUMATIZZATO CRANICO E VERTEBRALE
NICOLETTI, GIOVANNI;FAGA, ANGELA
2002-01-01
Abstract
Le lesioni da pressione (LDP) rappresentano una delle complicanze più frequenti e più temibili che si possono verificare nel politraumatizzato, co- stretto al decubito forzato nelle diverse fasi della sua malattia e per le quali il chirurgo plastico è chiamato ad intervenire. Il termine lesione da pressione (pressure sore) è da preferire al termine classico di “ulcera o piaga da decubito”, in quanto in esso è implicito il momento eziologico iniziale e determinante: la pressione. Studi sperimentali ormai divenuti storici hanno dimostrato che è sufficiente una pressione di 70 mmHg (il doppio della pressione capillare) esercitata sulla superficie corporea per più di due ore consecutive per determinare ischemia. Premesso che la LDP è una patologia prevenibile da una corretta gestione medica ed infermieristica del paziente, di fatto è tuttora ad elevata prevalenza ed incidenzaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
