Nel dibattito contemporaneo che riguarda le pratiche per la conservazione del patrimonio costruito, la coscienza del valore che un bene architettonico ricopre nella memoria collettiva diventa la base per sviluppare una metodologia di indagine volta sia alla conservazione dei suoi elementi architettonici sia, per diretta conseguenza, alla sua valorizzazione. Questo è ancor più vero nel caso di architetture che abbiano sviluppato un profondo e simbiotico legame col proprio contesto urbano e territoriale, come il Palazzo Centrale dell’Università di Pavia. L’evoluzione dell’edificato che, durante i secoli, ha visto la rifunzionalizzazione e il conseguente rimaneggiamento di molti spazi, ha portato ad una varietà architettonica che si manifesta sia a scala dell’edificio, con differenti caratteristiche compositive ed una molteplicità di apparati decorativi, sia a scala urbana, attraverso una conformazione planimetrica che si apre e si fonde con la città, diventando essa stessa parte del tessuto storico. Il progetto di documentazione di questo eterogeneo sistema di spazi tra loro concatenati, gestito dal laboratorio di ricerca Dada Lab dell’Università degli Studi di Pavia a partire dal 2019, garantisce la restituzione di disegni e modelli 3D; un corpus documentale delle facciate dei cortili e dei fronti strada del Palazzo. Descrivere accuratamente l’aspetto dei vari ambienti, delle superfici murarie e il loro stato di conservazione è funzionale alla pianificazione dei processi di manutenzione programmata dell’edificio nell'obiettivo di strutturare un sistema che possa promuovere e trasmettere nel tempo il carattere identitario di città universitaria.

Definizione di banche dati e procedure per la valorizzazione del Palazzo Centrale dell’Università di Pavia

francesca picchio
;
elisabetta doria
;
alessia miceli
2020-01-01

Abstract

Nel dibattito contemporaneo che riguarda le pratiche per la conservazione del patrimonio costruito, la coscienza del valore che un bene architettonico ricopre nella memoria collettiva diventa la base per sviluppare una metodologia di indagine volta sia alla conservazione dei suoi elementi architettonici sia, per diretta conseguenza, alla sua valorizzazione. Questo è ancor più vero nel caso di architetture che abbiano sviluppato un profondo e simbiotico legame col proprio contesto urbano e territoriale, come il Palazzo Centrale dell’Università di Pavia. L’evoluzione dell’edificato che, durante i secoli, ha visto la rifunzionalizzazione e il conseguente rimaneggiamento di molti spazi, ha portato ad una varietà architettonica che si manifesta sia a scala dell’edificio, con differenti caratteristiche compositive ed una molteplicità di apparati decorativi, sia a scala urbana, attraverso una conformazione planimetrica che si apre e si fonde con la città, diventando essa stessa parte del tessuto storico. Il progetto di documentazione di questo eterogeneo sistema di spazi tra loro concatenati, gestito dal laboratorio di ricerca Dada Lab dell’Università degli Studi di Pavia a partire dal 2019, garantisce la restituzione di disegni e modelli 3D; un corpus documentale delle facciate dei cortili e dei fronti strada del Palazzo. Descrivere accuratamente l’aspetto dei vari ambienti, delle superfici murarie e il loro stato di conservazione è funzionale alla pianificazione dei processi di manutenzione programmata dell’edificio nell'obiettivo di strutturare un sistema che possa promuovere e trasmettere nel tempo il carattere identitario di città universitaria.
2020
diségno
9788835104490
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1345834
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact