Nel contributo sono riconsiderati i capitolari della prima età carolingia che contengano riferimenti a ‘notarii’ e ‘cancellarii’ e alla loro attività; capitolari che la storiografia ha tradizionalmente utilizzato per discorsi sul ‘notariato’ altomedievale, allo scopo di tracciare una linea di continuità che possa unire il tabellione di età tardo-antica al notaio del pieno medioevo e delle età successive. Una ricontestualizzazione dei ‘capitula’ in oggetto (che tenga conto sia delle modalità di promulgazione, diffusione e tradizione testuale, sia della variabilità non casuale del lessico, sia del quadro generale della legislazione carolingia in tema di giustizia, documentazione, ‘contratti’) porta a una necessaria revisione dei giudizi e delle analisi che quei testi hanno sollecitato, e a ricollocare ‘notarii’ e ‘cancellari’ del IX secolo nella loro dimensione: specialisti della scrittura, non solo documentaria, ‘boni homines’ di fama locale o attivi al servizio di conti e ‘missi’ regi e imperiali, non certo ‘notai’ nel senso moderno del termine.

'Notarii' e 'cancellarii' nei capitolari carolingi. Una rilettura

ANSANI, MICHELE
2009-01-01

Abstract

Nel contributo sono riconsiderati i capitolari della prima età carolingia che contengano riferimenti a ‘notarii’ e ‘cancellarii’ e alla loro attività; capitolari che la storiografia ha tradizionalmente utilizzato per discorsi sul ‘notariato’ altomedievale, allo scopo di tracciare una linea di continuità che possa unire il tabellione di età tardo-antica al notaio del pieno medioevo e delle età successive. Una ricontestualizzazione dei ‘capitula’ in oggetto (che tenga conto sia delle modalità di promulgazione, diffusione e tradizione testuale, sia della variabilità non casuale del lessico, sia del quadro generale della legislazione carolingia in tema di giustizia, documentazione, ‘contratti’) porta a una necessaria revisione dei giudizi e delle analisi che quei testi hanno sollecitato, e a ricollocare ‘notarii’ e ‘cancellari’ del IX secolo nella loro dimensione: specialisti della scrittura, non solo documentaria, ‘boni homines’ di fama locale o attivi al servizio di conti e ‘missi’ regi e imperiali, non certo ‘notai’ nel senso moderno del termine.
2009
9788879884181
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/139844
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