Il problema dell'abbandono o dell'allungamento del percorso universitario ha assunto negli utlimi anni una rilevanza centrale nelle azioni di supporto alla didattica nelle università italiane. Molteplici e diverse sono le cause, da alcune ricerche [Wood, Motz e Willoughby, 1998; Beishinzen e Stautjesdijk, 1999], si è osservato che comportamenti non funzionali all’apprendimento, sono causati per lo più da un inadeguato, o non sempre efficace metodo di studio. In alcuni lavori internazionali (Wolters, 1998) e italiani (Moè, Cornoldi e De Beni, 2000) è emerso che sono soprattutto le strategie di autoregolazione ad avere un alto potere discriminante tra studenti di successo e studenti con difficoltà: riuscire ad organizzarsi in modo adeguato, rispettando impegni e scadenze è una delle abilità più critiche per tutti i livelli scolari, soprattutto all’università. Rimane comunque la motivazione, che rimanda ad una concezione di intelligenza di tipo incrementale, ossia credere nella possibilità di migliorare le proprie competenze con l’esperienza e l’impegno, influenza la scelta di obiettivi di padronanza (piuttosto che di prestazione), l’utilizzo di strategie di studio più efficaci e la perseveranza nell’impegno (Dweck, 1999). La percezione delle proprie capacità precede la scelta dell’obiettivo che ci si prefigge: l’alta autoefficacia orienta le attribuzioni per i propri successi o fallimenti influenzando le aspettative, il livello di impegno speso e le emozioni. L’elevato tasso di abbandoni in università, situazione frequente in tutto il contesto italiano, da alcuni anni ha portato l’Ateneo pavese, in modo particolare il C.OR. (Centro Orientamento), ad organizzare e realizzare progetti di tutorato strategico/motivazionale, allo scopo di fornire agli studenti in difficoltà un supporto. In particolar modo dal 2007, al fine di coinvolgere il maggior numero di studenti che per qualche motivo non possono usufruire dei servizi offerti in sede, il progetto di tutorato si è esteso sul canale telematico attraverso l’utilizzo della posta elettronica con il titolo “C.R.E.D.O. E CAMBIO”: Controllo, Resilienza, Empowerment, Decision making, Organizzazione. Le fasi di identificazione e contatto degli studenti a “rischio” sono state rese possibili attraverso l’impiego del nuovo sistema informativo del Centro: MITO [per approfondimentdi in relazione alle potenzialità e utilizzi del sistema informativo del Centro Orientamento si rimanda all’intervento specifico sul tema da parte dei relatori di Pavia nel corso delle giornate del Convegno]. Il percorso per ciascuno studente, oltre ad eventuali approfondimenti a carattere individuale, si è focalizzato su alcuni temi ritenuti importanti per un supporto allo studio: strategie di studio, stili di apprendimento, autoefficacia, locus of control, coping e progettualità. L’intervento si propone di riportare il modello organizzativo dell’esperienza, principali risultati emersi in relazione ai costrutti presi in esame, le valutazioni da parte degli utenti, oltre ad alcune ipotesi di sviluppo delle attività di supporto.

C.R.E.D.O. E CAMBIO: un progetto di tutorato trasversale e strategico in Università,

FERRARI, PAOLA ROBERTA;ZANETTI, MARIA ASSUNTA
2008-01-01

Abstract

Il problema dell'abbandono o dell'allungamento del percorso universitario ha assunto negli utlimi anni una rilevanza centrale nelle azioni di supporto alla didattica nelle università italiane. Molteplici e diverse sono le cause, da alcune ricerche [Wood, Motz e Willoughby, 1998; Beishinzen e Stautjesdijk, 1999], si è osservato che comportamenti non funzionali all’apprendimento, sono causati per lo più da un inadeguato, o non sempre efficace metodo di studio. In alcuni lavori internazionali (Wolters, 1998) e italiani (Moè, Cornoldi e De Beni, 2000) è emerso che sono soprattutto le strategie di autoregolazione ad avere un alto potere discriminante tra studenti di successo e studenti con difficoltà: riuscire ad organizzarsi in modo adeguato, rispettando impegni e scadenze è una delle abilità più critiche per tutti i livelli scolari, soprattutto all’università. Rimane comunque la motivazione, che rimanda ad una concezione di intelligenza di tipo incrementale, ossia credere nella possibilità di migliorare le proprie competenze con l’esperienza e l’impegno, influenza la scelta di obiettivi di padronanza (piuttosto che di prestazione), l’utilizzo di strategie di studio più efficaci e la perseveranza nell’impegno (Dweck, 1999). La percezione delle proprie capacità precede la scelta dell’obiettivo che ci si prefigge: l’alta autoefficacia orienta le attribuzioni per i propri successi o fallimenti influenzando le aspettative, il livello di impegno speso e le emozioni. L’elevato tasso di abbandoni in università, situazione frequente in tutto il contesto italiano, da alcuni anni ha portato l’Ateneo pavese, in modo particolare il C.OR. (Centro Orientamento), ad organizzare e realizzare progetti di tutorato strategico/motivazionale, allo scopo di fornire agli studenti in difficoltà un supporto. In particolar modo dal 2007, al fine di coinvolgere il maggior numero di studenti che per qualche motivo non possono usufruire dei servizi offerti in sede, il progetto di tutorato si è esteso sul canale telematico attraverso l’utilizzo della posta elettronica con il titolo “C.R.E.D.O. E CAMBIO”: Controllo, Resilienza, Empowerment, Decision making, Organizzazione. Le fasi di identificazione e contatto degli studenti a “rischio” sono state rese possibili attraverso l’impiego del nuovo sistema informativo del Centro: MITO [per approfondimentdi in relazione alle potenzialità e utilizzi del sistema informativo del Centro Orientamento si rimanda all’intervento specifico sul tema da parte dei relatori di Pavia nel corso delle giornate del Convegno]. Il percorso per ciascuno studente, oltre ad eventuali approfondimenti a carattere individuale, si è focalizzato su alcuni temi ritenuti importanti per un supporto allo studio: strategie di studio, stili di apprendimento, autoefficacia, locus of control, coping e progettualità. L’intervento si propone di riportare il modello organizzativo dell’esperienza, principali risultati emersi in relazione ai costrutti presi in esame, le valutazioni da parte degli utenti, oltre ad alcune ipotesi di sviluppo delle attività di supporto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/140702
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