I pericoli naturali hanno un maggiore impatto sociale ed economico sulle aree urbane a causa della densità di edificazioni, dei flussi e della concentrazione delle persone in aree soggette ad alto rischio: i pericoli generano rischi in relazione all'esposizione della popolazione e delle sue risorse fisiche ed economiche. La pianificazione urbanistica preventiva è una delle discipline coinvolte nel processo di riduzione dell’esposizione umana e quindi dei rischi: la definizione di strategie (a lungo termine) unitamente all’incentivazione di azioni urbane (a breve termine) promosse anche dalla comunità può ridurre le perdite a seguito di calamità naturali e, nello stesso tempo, garantire accettazione da parte della popolazione e uno sviluppo urbano flessibile in grado di assorbire urti esterni, di trasformare e di adattarsi, aumentando la resilienza. Ne consegue che la gestione del pericolo naturale necessita di una strutturazione mirata degli interventi e degli sforzi sociali ed economici da intraprendere al fine di prevenire e mitigare il rischio: si propone un approccio integrato di differenti discipline, tra cui analisi del rischio (definizione di elementi e strategie); scenario planning (base per la strutturazione del processo di pianificazione); analisi Multicriteria come metodo di valutazione dell’efficienza degli scenari proposti; analisi sociologiche sulla popolazione.
Interazione tra strategie pianificatorie, tattiche e percezione del rischio per la riduzione dell’esposizione urbana
elisabetta venco
2016-01-01
Abstract
I pericoli naturali hanno un maggiore impatto sociale ed economico sulle aree urbane a causa della densità di edificazioni, dei flussi e della concentrazione delle persone in aree soggette ad alto rischio: i pericoli generano rischi in relazione all'esposizione della popolazione e delle sue risorse fisiche ed economiche. La pianificazione urbanistica preventiva è una delle discipline coinvolte nel processo di riduzione dell’esposizione umana e quindi dei rischi: la definizione di strategie (a lungo termine) unitamente all’incentivazione di azioni urbane (a breve termine) promosse anche dalla comunità può ridurre le perdite a seguito di calamità naturali e, nello stesso tempo, garantire accettazione da parte della popolazione e uno sviluppo urbano flessibile in grado di assorbire urti esterni, di trasformare e di adattarsi, aumentando la resilienza. Ne consegue che la gestione del pericolo naturale necessita di una strutturazione mirata degli interventi e degli sforzi sociali ed economici da intraprendere al fine di prevenire e mitigare il rischio: si propone un approccio integrato di differenti discipline, tra cui analisi del rischio (definizione di elementi e strategie); scenario planning (base per la strutturazione del processo di pianificazione); analisi Multicriteria come metodo di valutazione dell’efficienza degli scenari proposti; analisi sociologiche sulla popolazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.