Erasmo editore dei Padri della Chiesa

Nell’arco di tempo compreso tra il 1516 e il 1536 Erasmo mirò a far conoscere ai contemporanei a vari livelli e ad ampio raggio quanto fosse necessario per la nuova teologia ritornare agli scritti dei Padri greci e latini, utili pure per la predicazione. Entrando in un terreno ancora poco esplorato il contributo si prefigge di far emergere la funzione mediatrice dell’olandese senza forzature ed enfatizzazioni dei legami, molto intricati a volte, che lo congiungono ai primi scrittori cristiani utilizzando il ricco e corposo epistolario e le lettere di dedica premesse ad ogni edizione critica, sia delle Epistole di Girolamo o di testi inediti, come l’Ireneo latino reso accessibile a tutti nel 1526 ( l’autore che aveva alimentato le controversie nell’ambito dei riformatori), o dei Commentari agli Inni di Prudenzio. All’interno di questa frenetica attività editoriale da parte di Erasmo vengono messe in luce pagine di critica letteraria e filologica, veri capolavori di ermeneutica, come quelle in cui si dimostra falso l’epistolario di Seneca con Paolo o quelle che affrontano il complesso corpus Crisostomico.