Per la loro capacità di legare i metalli pesanti all’interno del sangue e dei tessuti umani, e quindi di favorirne l’escrezione urinaria, gli agenti chelanti trovano indicazione nel trattamento antidotico di numerose intossicazioni professionali. Negli ultimi decenni, tuttavia, la progressiva diminuzione dei livelli di esposizione a metalli in ambito lavorativo, conseguente al miglioramento delle condizioni igienico-ambientali, ha determinato la riduzione sia dei casi di intossicazione che giungono all’osservazione clinica sia della loro gravità. Al giorno d’oggi è pertanto raro che le unità operative ospedaliere di medicina del lavoro debbano ricorrere all’impiego di farmaci chelanti. In tale contesto, sono presentati tre casi di intossicazione professionale da metalli (nichel, piombo, argento) recentemente giunti alla nostra osservazione, nei quali la somministrazione di chelanti si è resa necessaria a scopo diagnostico e/o terapeutico. I pazienti presentati evidenziano la necessità di un’accurata anamnesi lavorativa per il corretto inquadramento diagnostico-terapeutico di quadri clinici rari ma ancora possibili, anche in considerazione delle ricadute in ambito medico-legale.
Impiego dei chelanti nelle intossicazioni professionali da metalli: tre casi clinici
STANCANELLI, MARIA;CANDURA, STEFANO
2008-01-01
Abstract
Per la loro capacità di legare i metalli pesanti all’interno del sangue e dei tessuti umani, e quindi di favorirne l’escrezione urinaria, gli agenti chelanti trovano indicazione nel trattamento antidotico di numerose intossicazioni professionali. Negli ultimi decenni, tuttavia, la progressiva diminuzione dei livelli di esposizione a metalli in ambito lavorativo, conseguente al miglioramento delle condizioni igienico-ambientali, ha determinato la riduzione sia dei casi di intossicazione che giungono all’osservazione clinica sia della loro gravità. Al giorno d’oggi è pertanto raro che le unità operative ospedaliere di medicina del lavoro debbano ricorrere all’impiego di farmaci chelanti. In tale contesto, sono presentati tre casi di intossicazione professionale da metalli (nichel, piombo, argento) recentemente giunti alla nostra osservazione, nei quali la somministrazione di chelanti si è resa necessaria a scopo diagnostico e/o terapeutico. I pazienti presentati evidenziano la necessità di un’accurata anamnesi lavorativa per il corretto inquadramento diagnostico-terapeutico di quadri clinici rari ma ancora possibili, anche in considerazione delle ricadute in ambito medico-legale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.