L’esposizione professionale ed ambientale all’amianto continua a rappresentare un problema sanitario attuale nonostante in Italia, in accordo con quanto avvenuto in altri Paesi, sia in vigore dal 1992 la legge 257 che ha definito le norme applicative che vietano estrazione, importazione, esportazione, produzione, commercializzazione e impiego dell’asbesto. Le patologie asbesto-correlate continuano ad essere un rilevante problema di sanità pubblica per diverse ragioni: (I) prima dell’entrata in vigore delle restrizioni legislative la diffusione di manufatti in amianto è stata enorme e ubiquitaria ed ancora oggi sono presenti negli ambienti di vita strutture che contengono asbesto e che continuano a rilasciare fibre nell’aria attraverso una lenta disgregazione; (II) le malattie asbesto-correlate, sia benigne sia maligne, si caratterizzano per lunghi periodi di latenza (dell’ordine di decenni) per cui i numerosi lavoratori che hanno avuto contatti professionali con l’amianto costituiscono una popolazione a rischio per lo sviluppo di patologie il cui picco di incidenza si verificherà nei prossimi anni (le proiezioni epidemiologiche prevedono che la mortalità per mesotelioma raddoppierà ogni anno fino al 2018 circa); (III) esiste tuttora una categoria di lavoratori esposti a rischio specifico da amianto, rappresentata dagli addetti ad operazioni di smaltimento e bonifica, regolamentate dal DM 6 settembre 1994. Riteniamo quindi utile presentare l’aggiornamento della casistica ospedaliera della nostra Unità Operativa, relativa alla sorveglianza sanitaria dei soggetti con pregressa esposizione professionale e/o ambientale ad amianto. I dati confermano che le malattie correlate all’asbesto continuano a essere di comune osservazione nella pratica clinica.La maggior parte dei pazienti affetti da patologie causate da asbesto giunge all’attenzione di medici internisti, pneumologi, oncologi, verso i quali è necessario continuare la sensibilizzazione sulla rilevanza clinica del problema amianto e sull’importanza di un’accurata anamnesi lavorativa e ambientale. Al medico del lavoro che collabora con tali specialisti spetta in particolare il compito di individuare sulla base dei dati clinici, laboratoristici e strumentali, l’esistenza di un eventuale nesso causale tra l’esposizione lavorativa pregressa e tali patologie definendo in tal modo la natura professionale della malattia con le conseguenti ricadute in ambito clinico e medico-legale.

Ex-esposti ad amianto: aggiornamento della casistica pavese novembre 2000 - febbraio 2008)

STANCANELLI, MARIA;CANDURA, STEFANO
2008-01-01

Abstract

L’esposizione professionale ed ambientale all’amianto continua a rappresentare un problema sanitario attuale nonostante in Italia, in accordo con quanto avvenuto in altri Paesi, sia in vigore dal 1992 la legge 257 che ha definito le norme applicative che vietano estrazione, importazione, esportazione, produzione, commercializzazione e impiego dell’asbesto. Le patologie asbesto-correlate continuano ad essere un rilevante problema di sanità pubblica per diverse ragioni: (I) prima dell’entrata in vigore delle restrizioni legislative la diffusione di manufatti in amianto è stata enorme e ubiquitaria ed ancora oggi sono presenti negli ambienti di vita strutture che contengono asbesto e che continuano a rilasciare fibre nell’aria attraverso una lenta disgregazione; (II) le malattie asbesto-correlate, sia benigne sia maligne, si caratterizzano per lunghi periodi di latenza (dell’ordine di decenni) per cui i numerosi lavoratori che hanno avuto contatti professionali con l’amianto costituiscono una popolazione a rischio per lo sviluppo di patologie il cui picco di incidenza si verificherà nei prossimi anni (le proiezioni epidemiologiche prevedono che la mortalità per mesotelioma raddoppierà ogni anno fino al 2018 circa); (III) esiste tuttora una categoria di lavoratori esposti a rischio specifico da amianto, rappresentata dagli addetti ad operazioni di smaltimento e bonifica, regolamentate dal DM 6 settembre 1994. Riteniamo quindi utile presentare l’aggiornamento della casistica ospedaliera della nostra Unità Operativa, relativa alla sorveglianza sanitaria dei soggetti con pregressa esposizione professionale e/o ambientale ad amianto. I dati confermano che le malattie correlate all’asbesto continuano a essere di comune osservazione nella pratica clinica.La maggior parte dei pazienti affetti da patologie causate da asbesto giunge all’attenzione di medici internisti, pneumologi, oncologi, verso i quali è necessario continuare la sensibilizzazione sulla rilevanza clinica del problema amianto e sull’importanza di un’accurata anamnesi lavorativa e ambientale. Al medico del lavoro che collabora con tali specialisti spetta in particolare il compito di individuare sulla base dei dati clinici, laboratoristici e strumentali, l’esistenza di un eventuale nesso causale tra l’esposizione lavorativa pregressa e tali patologie definendo in tal modo la natura professionale della malattia con le conseguenti ricadute in ambito clinico e medico-legale.
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