L'autore raccoglie e discute i passaggi più rilevanti della trattatistica musica in ambito tedesco dedicati alla forma dei movimenti lenti delle sonate per pianoforte di Beethoven. A partire da A.B. Marx la forma di questi movimenti è stata ricondotta a modelli validi per gli altri movimenti del ciclo sonatistico, in particolare il rondò. Gli allievi di Schoenberg sono i primi a riconoscere ai movimenti lenti un'autonomia formale, che si definisce per contrasto con il primo movimento in forma sonata. Le due tipologie individuate da Webern e Ratz (forma bipartita e tripartita) vengono verificate con esempi di diverse Sonate.
La forma dei movimenti lenti nelle sonate di Beethoven: una ricognizione critica della trattatistica
Borio Gianmario
2021-01-01
Abstract
L'autore raccoglie e discute i passaggi più rilevanti della trattatistica musica in ambito tedesco dedicati alla forma dei movimenti lenti delle sonate per pianoforte di Beethoven. A partire da A.B. Marx la forma di questi movimenti è stata ricondotta a modelli validi per gli altri movimenti del ciclo sonatistico, in particolare il rondò. Gli allievi di Schoenberg sono i primi a riconoscere ai movimenti lenti un'autonomia formale, che si definisce per contrasto con il primo movimento in forma sonata. Le due tipologie individuate da Webern e Ratz (forma bipartita e tripartita) vengono verificate con esempi di diverse Sonate.File in questo prodotto:
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