Il contributo si propone di mettere a fuoco il ruolo svolto dall’Agenzia Letteraria Internazionale (ALI) nel diffondere gli scrittori francesi nell’Italia della prima metà del Novecento. Fondata a Torino nel 1898 e trasferita a Milano nel 1931, l’ALI fu diretta da Augusto e da Luciano Foà con l’intento d’importare quegli autori europei e statunitensi sconosciuti al pubblico della penisola. I Foà erano in contatto con gli scrittori, con le case editrici, con i più noti agenti letterari stranieri dell’epoca e vendevano diritti di traduzione agli editori italiani di letteratura internazionale. In questa rete di agenti e corrispondenti esteri, Parigi rappresentava uno snodo fondamentale, tanto che nel periodo considerato i libri scritti in lingua francese negoziati dall’ALI arrivarono a costituire il 32 per cento del totale. Dal carteggio con il «Corriere della Sera» emergono i romanzi popolari tradotti da Augusto per le riviste illustrate e le appendici del quotidiano milanese, mentre sulla base del Fondo dell’ALI è possibile delineare l’offerta dei Foà nel settore dell’editoria libraria. Per chiarire il modus operandi dell’agenzia saranno inoltre illustrati due case studies: l’intuizione di acquistare i diritti di traduzione delle opere di Georges Simenon e i tentativi dell’ALI di far tradurre Les Thibault di Roger Martin du Gard. Questi due autori testimoniano, del resto, quanto il contributo dell’Agenzia Letteraria Internazionale alla diffusione della letteratura francese vada valutato anche sotto il profilo qualitativo: se si pensa al predominio degli scrittori francesi dell’Ottocento nel panorama letterario italiano d’allora, la selezione degli autori d’oltralpe era significativamente innovativa.

Spalancar le finestre sui boulevards”. L’Agenzia Letteraria Internazionale e gli scrittori di lingua francese. 1898-1945

Anna Ferrando
2017-01-01

Abstract

Il contributo si propone di mettere a fuoco il ruolo svolto dall’Agenzia Letteraria Internazionale (ALI) nel diffondere gli scrittori francesi nell’Italia della prima metà del Novecento. Fondata a Torino nel 1898 e trasferita a Milano nel 1931, l’ALI fu diretta da Augusto e da Luciano Foà con l’intento d’importare quegli autori europei e statunitensi sconosciuti al pubblico della penisola. I Foà erano in contatto con gli scrittori, con le case editrici, con i più noti agenti letterari stranieri dell’epoca e vendevano diritti di traduzione agli editori italiani di letteratura internazionale. In questa rete di agenti e corrispondenti esteri, Parigi rappresentava uno snodo fondamentale, tanto che nel periodo considerato i libri scritti in lingua francese negoziati dall’ALI arrivarono a costituire il 32 per cento del totale. Dal carteggio con il «Corriere della Sera» emergono i romanzi popolari tradotti da Augusto per le riviste illustrate e le appendici del quotidiano milanese, mentre sulla base del Fondo dell’ALI è possibile delineare l’offerta dei Foà nel settore dell’editoria libraria. Per chiarire il modus operandi dell’agenzia saranno inoltre illustrati due case studies: l’intuizione di acquistare i diritti di traduzione delle opere di Georges Simenon e i tentativi dell’ALI di far tradurre Les Thibault di Roger Martin du Gard. Questi due autori testimoniano, del resto, quanto il contributo dell’Agenzia Letteraria Internazionale alla diffusione della letteratura francese vada valutato anche sotto il profilo qualitativo: se si pensa al predominio degli scrittori francesi dell’Ottocento nel panorama letterario italiano d’allora, la selezione degli autori d’oltralpe era significativamente innovativa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1465171
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