Introduzione. Da luglio 2021, in tutto il mondo, si è registrato un nuovo aumento dei casi di infezione da SARS-CoV-2. Contemporaneamente anche in Italia è stato rilevato un aumento dei casi nella popolazione generale, ma non tra gli operatori sanitari. Dato confermato in ASST Valtellina e Alto Lario. Nel dicembre 2021 ha iniziato a diffondersi la variante Omicron. Questa ha determinato l’importante aumento dei casi di infezione osservato dalla seconda metà dello stesso mese. Nella nostra Azienda si è assistito ad un aumento dei casi di infezione tra i lavoratori a partire dalla quarta settimana di dicembre. Obiettivi. Confrontare il numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 rilevati tra i lavoratori vaccinati dell’ASST Valtellina e Alto Lario nelle prime sette settimane della terza ondata e nello stesso periodo della quarta ondata della pandemia. Attuare una prima valutazione dell’impatto clinico che hanno avuto queste due differenti ondate sui lavoratori vaccinati. Metodi. È stato rilevato il numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 tra i lavoratori dell’Azienda nelle prime sette settimane della terza ondata e nello stesso periodo della quarta ondata. Sono stati inclusi nello studio solo i lavoratori che hanno completato almeno il ciclo primario della vaccinazione. La ricerca di SARS-CoV-2 è stata effettuata mediante tampone nasofaringeo nei lavoratori che hanno presentato sintomi sospetti o che hanno avuto contatti con casi, come da normativa vigente. È stato valutato il numero di lavoratori che hanno richiesto accesso a strutture sanitarie a causa dell’infezione da SARS-CoV-2. Risultati e conclusioni. Nelle prime sette settimane della terza ondata della pandemia sono risultati positivi 9 lavoratori vaccinati su un totale di 2075. Nello stesso periodo della quarta ondata sono risultati positivi 264 lavoratori vaccinati su un totale di 2883. L’incidenza dell’infezione nei due periodi considerati è stata rispettivamente dello 0,43% e del 9,16%. Si è quindi registrato un notevole aumento dell’incidenza durante la quarta ondata. Nel grafico 1 vengono confrontati il numero di nuovi casi per settimana e le incidenze di nuovi casi nel periodo considerato nelle due ondate. Nonostante la maggiore incidenza di nuovi casi nel secondo periodo, una prima valutazione dell’impatto clinico non mostra sostanziali differenze tra le due ondate. Nella terza ondata nessuno dei nove casi ha necessitato d’accesso ad una struttura sanitaria e di questi, quattro hanno sviluppato sintomatologia lieve o modesta, uno solo ageusia e anosmia, quattro sono stati asintomatici. Nello stesso periodo della quarta ondata è stato necessario l’accesso in Pronto Soccorso solo per due casi, corrispondenti allo 0,76% del totale dei positivi; in tutti gli altri casi la sintomatologia era assente oppure, se presente, è stata lieve o modesta. I due casi che hanno necessitato di accesso in Pronto Soccorso non avevano effettuato la dose booster del vaccino e la seconda dose era stata effettuata in media 270 giorni prima dell’infezione. Sebbene le analisi siano puramente descrittive, si ritiene che il numero ridotto di forme clinicamente rilevanti tra i soggetti vaccinati si possa attribuire all’efficacia dei vaccini anti COVID-19. A supporto di ciò i dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità a proposito dell’impatto della vaccinazione nel prevenire infezioni, ricoveri e decessi.

Infezione da SARS-CoV-2 tra i lavoratori vaccinati dell’ASST Valtellina e Alto Lario: confronto tra terza e quarta ondata

Matteo Petracca
Writing – Original Draft Preparation
;
F. Malugani
Investigation
;
Stefano M. Candura
Supervision
2022-01-01

Abstract

Introduzione. Da luglio 2021, in tutto il mondo, si è registrato un nuovo aumento dei casi di infezione da SARS-CoV-2. Contemporaneamente anche in Italia è stato rilevato un aumento dei casi nella popolazione generale, ma non tra gli operatori sanitari. Dato confermato in ASST Valtellina e Alto Lario. Nel dicembre 2021 ha iniziato a diffondersi la variante Omicron. Questa ha determinato l’importante aumento dei casi di infezione osservato dalla seconda metà dello stesso mese. Nella nostra Azienda si è assistito ad un aumento dei casi di infezione tra i lavoratori a partire dalla quarta settimana di dicembre. Obiettivi. Confrontare il numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 rilevati tra i lavoratori vaccinati dell’ASST Valtellina e Alto Lario nelle prime sette settimane della terza ondata e nello stesso periodo della quarta ondata della pandemia. Attuare una prima valutazione dell’impatto clinico che hanno avuto queste due differenti ondate sui lavoratori vaccinati. Metodi. È stato rilevato il numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 tra i lavoratori dell’Azienda nelle prime sette settimane della terza ondata e nello stesso periodo della quarta ondata. Sono stati inclusi nello studio solo i lavoratori che hanno completato almeno il ciclo primario della vaccinazione. La ricerca di SARS-CoV-2 è stata effettuata mediante tampone nasofaringeo nei lavoratori che hanno presentato sintomi sospetti o che hanno avuto contatti con casi, come da normativa vigente. È stato valutato il numero di lavoratori che hanno richiesto accesso a strutture sanitarie a causa dell’infezione da SARS-CoV-2. Risultati e conclusioni. Nelle prime sette settimane della terza ondata della pandemia sono risultati positivi 9 lavoratori vaccinati su un totale di 2075. Nello stesso periodo della quarta ondata sono risultati positivi 264 lavoratori vaccinati su un totale di 2883. L’incidenza dell’infezione nei due periodi considerati è stata rispettivamente dello 0,43% e del 9,16%. Si è quindi registrato un notevole aumento dell’incidenza durante la quarta ondata. Nel grafico 1 vengono confrontati il numero di nuovi casi per settimana e le incidenze di nuovi casi nel periodo considerato nelle due ondate. Nonostante la maggiore incidenza di nuovi casi nel secondo periodo, una prima valutazione dell’impatto clinico non mostra sostanziali differenze tra le due ondate. Nella terza ondata nessuno dei nove casi ha necessitato d’accesso ad una struttura sanitaria e di questi, quattro hanno sviluppato sintomatologia lieve o modesta, uno solo ageusia e anosmia, quattro sono stati asintomatici. Nello stesso periodo della quarta ondata è stato necessario l’accesso in Pronto Soccorso solo per due casi, corrispondenti allo 0,76% del totale dei positivi; in tutti gli altri casi la sintomatologia era assente oppure, se presente, è stata lieve o modesta. I due casi che hanno necessitato di accesso in Pronto Soccorso non avevano effettuato la dose booster del vaccino e la seconda dose era stata effettuata in media 270 giorni prima dell’infezione. Sebbene le analisi siano puramente descrittive, si ritiene che il numero ridotto di forme clinicamente rilevanti tra i soggetti vaccinati si possa attribuire all’efficacia dei vaccini anti COVID-19. A supporto di ciò i dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità a proposito dell’impatto della vaccinazione nel prevenire infezioni, ricoveri e decessi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1481211
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