Introduzione. COVID-19 è la malattia infettiva causata dal coronavirus SARS-CoV-2. Dopo l’iniziale comparsa in Cina, l’infezione ha coinvolto rapidamente l’intero globo. Il primo caso di COVID-19 è apparso in Italia il 18/02/2020. In data 11/03/2020 l’OMS ha dichiarato la pandemia. È apparso subito chiaro che tra gli strumenti in grado di contrastare efficacemente l’infezione vi fosse lo sviluppo di vaccini. I processi richiesti per sviluppare un vaccino, convenzionalmente lunghi, sono stati necessariamente accelerati a causa della gravità della pandemia. Il primo vaccino anti COVID-19 utilizzato in Italia, a partire dal 27/12/2020, è stato il vaccino sviluppato da BioNTech/Pfizer. Obiettivi. Valutare l’effetto che ha avuto l’avvio della somministrazione del vaccino anti COVID-19 di BioNTech/Pfizer (BNT162b2, Comirnaty) sulla comparsa di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 tra i lavoratori dell’ASST della Valtellina e dell’Alto Lario, considerando i primi dati disponibili a tre mesi dall’inizio della campagna vaccinale. Metodi. È stata effettuata ricerca di SARS-CoV-2 mediante tampone nasofaringeo nei lavoratori che hanno presentato sintomi sospetti, che hanno avuto contatti stretti o contatti lavorativi non stretti con casi, come da normativa vigente. I campioni prelevati sono stati processati con metodica molecolare (rRT – PCR). Nelle prime sei settimane della prima ondata è stato valutato il numero di nuovi casi, per settimana, nella popolazione costituita da tutti i lavoratori dell’Azienda. Durante lo stesso periodo della terza ondata è stato raccolto lo stesso dato solo tra i lavoratori che hanno completato la vaccinazione. Risultati e Conclusioni. Nelle prime sei settimane della pandemia, sono risultati positivi al tampone molecolare 139 lavoratori su un totale di 2989. Nelle prime sei settimane della terza ondata solo 9 lavoratori sono risultati positivi su un totale di 2075 vaccinati. Nel grafico 1 viene confrontata la percentuale di nuovi casi nelle due diverse popolazioni per settimana. Il dato di incidenza dell’infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione a rischio è complessivamente del 4,65% nel primo periodo considerato e dello 0,43% nel secondo. Si è quindi osservata una netta riduzione dei nuovi casi di infezione tra i lavoratori vaccinati. Si sottolinea inoltre che, dei nove positivi nel secondo periodo, tre casi hanno sviluppato sintomatologia lieve o modesta, un caso ha presentato solo ageusia e anosmia, gli altri sono sempre rimasti asintomatici. I casi del primo periodo invece sono stati per la maggior parte sintomatici. Di questi, trentasette lavoratori sono dovuti accedere al Pronto Soccorso, sedici sono stati poi ricoverati e per tre è stato necessario un periodo in rianimazione. Un lavoratore è deceduto. Nonostante siano stati confrontati due periodi di due ondate diverse e le analisi condotte siano puramente descrittive, si ritiene che la riduzione della comparsa di nuovi casi sia attribuibile alla somministrazione del vaccino BioNTech/Pfizer. Quanto osservato ci porta a ritenere che l’effetto atteso dalla campagna vaccinale sui lavoratori del settore sanitario si stia raggiungendo; come evidenziato dai dati relativi all’epidemia pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità in aprile 2021 anche a livello nazionale si sta assistendo ad un trend in calo nei contagi tra gli operatori sanitari. È auspicabile che un risultato simile potrà essere a breve osservato anche sulla popolazione generale.

Efficacia della vaccinazione anti COVID-19 tra i lavoratori dell’ASST della Valtellina e dell’Alto Lario: risultati preliminari

Matteo Petracca
Writing – Original Draft Preparation
;
F. Malugani
Investigation
;
Stefano M. Candura
Supervision
2021-01-01

Abstract

Introduzione. COVID-19 è la malattia infettiva causata dal coronavirus SARS-CoV-2. Dopo l’iniziale comparsa in Cina, l’infezione ha coinvolto rapidamente l’intero globo. Il primo caso di COVID-19 è apparso in Italia il 18/02/2020. In data 11/03/2020 l’OMS ha dichiarato la pandemia. È apparso subito chiaro che tra gli strumenti in grado di contrastare efficacemente l’infezione vi fosse lo sviluppo di vaccini. I processi richiesti per sviluppare un vaccino, convenzionalmente lunghi, sono stati necessariamente accelerati a causa della gravità della pandemia. Il primo vaccino anti COVID-19 utilizzato in Italia, a partire dal 27/12/2020, è stato il vaccino sviluppato da BioNTech/Pfizer. Obiettivi. Valutare l’effetto che ha avuto l’avvio della somministrazione del vaccino anti COVID-19 di BioNTech/Pfizer (BNT162b2, Comirnaty) sulla comparsa di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 tra i lavoratori dell’ASST della Valtellina e dell’Alto Lario, considerando i primi dati disponibili a tre mesi dall’inizio della campagna vaccinale. Metodi. È stata effettuata ricerca di SARS-CoV-2 mediante tampone nasofaringeo nei lavoratori che hanno presentato sintomi sospetti, che hanno avuto contatti stretti o contatti lavorativi non stretti con casi, come da normativa vigente. I campioni prelevati sono stati processati con metodica molecolare (rRT – PCR). Nelle prime sei settimane della prima ondata è stato valutato il numero di nuovi casi, per settimana, nella popolazione costituita da tutti i lavoratori dell’Azienda. Durante lo stesso periodo della terza ondata è stato raccolto lo stesso dato solo tra i lavoratori che hanno completato la vaccinazione. Risultati e Conclusioni. Nelle prime sei settimane della pandemia, sono risultati positivi al tampone molecolare 139 lavoratori su un totale di 2989. Nelle prime sei settimane della terza ondata solo 9 lavoratori sono risultati positivi su un totale di 2075 vaccinati. Nel grafico 1 viene confrontata la percentuale di nuovi casi nelle due diverse popolazioni per settimana. Il dato di incidenza dell’infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione a rischio è complessivamente del 4,65% nel primo periodo considerato e dello 0,43% nel secondo. Si è quindi osservata una netta riduzione dei nuovi casi di infezione tra i lavoratori vaccinati. Si sottolinea inoltre che, dei nove positivi nel secondo periodo, tre casi hanno sviluppato sintomatologia lieve o modesta, un caso ha presentato solo ageusia e anosmia, gli altri sono sempre rimasti asintomatici. I casi del primo periodo invece sono stati per la maggior parte sintomatici. Di questi, trentasette lavoratori sono dovuti accedere al Pronto Soccorso, sedici sono stati poi ricoverati e per tre è stato necessario un periodo in rianimazione. Un lavoratore è deceduto. Nonostante siano stati confrontati due periodi di due ondate diverse e le analisi condotte siano puramente descrittive, si ritiene che la riduzione della comparsa di nuovi casi sia attribuibile alla somministrazione del vaccino BioNTech/Pfizer. Quanto osservato ci porta a ritenere che l’effetto atteso dalla campagna vaccinale sui lavoratori del settore sanitario si stia raggiungendo; come evidenziato dai dati relativi all’epidemia pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità in aprile 2021 anche a livello nazionale si sta assistendo ad un trend in calo nei contagi tra gli operatori sanitari. È auspicabile che un risultato simile potrà essere a breve osservato anche sulla popolazione generale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1481214
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