Introduzione. Le “malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni nell’organizzazione del lavoro” sono incluse nell’elenco delle patologie per le quali è obbligatoria la denuncia (DM 10 giugno 2014). L’elenco comprende il “disturbo dell’adattamento cronico” e il “disturbo post-traumatico da stress”, a cui pertanto occorre fare riferimento per la diagnosi medico-legale. Presso il nostro Istituto è utilizzato un validato protocollo diagnostico che consente di orientare i pazienti verso un adeguato percorso terapeutico, al fine di favorire il loro benessere psicologico e la reintegrazione nel mondo del lavoro. Nel 2017 il protocollo è stato aggiornato e ampliato con l’introduzione di ulteriori test. Obiettivi. 1) Descrizione della nuova versione del protocollo, denominato “MaSD-2” (dalle iniziali di “Maugeri”, “Stress” e “Diagnosi”, con l’aggiunta del numero 2 per distinguerlo dalla versione originaria). 2) Presentazione dei risultati ottenuti nell’ultimo triennio (frequenza e caratteristiche dei disturbi da stress nei lavoratori esaminati) e confronto con quelli della precedente casistica. Metodi. Il MaSD-2 comprende: visita di medicina del lavoro, colloquio psicologico, visita psichiatrica e test psicodiagnostici: Short-Negative Acts Questionnaire (S-NAQ), Cognitive Behavioral Assessment 2.0 (CBA-2.0), SCID (Structured Clinical Interview for DSM: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2-Restructured Form (MMPI-2-RF), Maugeri Stress Index – Reduced form (MASI-R). Nel triennio 2017-2019 sono stati valutati 198 pazienti (120 donne e 78 uomini; età media ± DS: 47,9 ± 9,0 anni) che riferivano problemi di salute da loro attributi a vessazioni subite in ambito lavorativo o ad altre forme di stress occupazionale. Risultati. Dei 198 pazienti, 9 (4,5%) erano già stati valutati negli anni precedenti, con la precedente versione del protocollo, e sono stati pertanto esclusi dal presente studio. Dei rimanenti 189, 3 (2,0%) non risultavano affetti da patologia psichiatrica, 12 (6,0%) presentavano disturbi psichiatrici (es. disturbo d’ansia, disturbo dell’umore, disturbo di personalità) non correlabili al lavoro, 160 (85,0%) disturbo ansioso e/o depressivo correlato al lavoro. In 12 casi (6,0%) si è posta diagnosi di disturbo dell’adattamento (DA) e in 2 (1,0%) di disturbo post-traumatico da stress (DPTS) associato a DA, correlabili a mobbing o costrittività organizzative, per un totale di 14 segnalazioni di malattia professionale alle Autorità competenti. Tra i pazienti che presentavano un disturbo stress-correlato (n = 174), la maggioranza (63,8%) erano donne. 2,9% erano dirigenti, 38,5% impiegati d’ufficio, 10,9% operai, 12,6% operatori sanitari, 10,3% lavoratori del commercio, il 24,8% altro. Conclusioni. La casistica esaminata con il MaSD-2 presenta una percentuale elevata di disturbi psichiatrici correlabili a stress occupazionale, superiore a quanto da noi in precedenza osservato. Questo può dipendere da una migliore sensibilità del nuovo protocollo diagnostico ma anche, probabilmente, a una migliore selezione dei pazienti che ci vengono inviati. Le donne e i lavoratori del terziario continuano a essere più frequentemente coinvolti. Significativo il coinvolgimento degli operatori sanitari. Rimangono rare le diagnosi di DA e DPTS, confermando la necessità di un rigoroso e prudente percorso interdisciplinare, volto a selezionare i casi per i quali avviare procedure medico-legali. Lo studio richiama infine la necessità di adeguate misure preventive.

Diagnostica della patologia da stress lavoro-correlato: aggiornamento del protocollo interdisciplinare e casistica

Alessia Gallozzi
Writing – Original Draft Preparation
;
Maria Carmela Mongiovì
Investigation
;
Claudia Negri
Investigation
;
Giulia Crisafulli
Investigation
;
Giovanni Malgara
Investigation
;
Daniela Rosanna Bellini
Investigation
;
Stefano M. Candura
Supervision
2021-01-01

Abstract

Introduzione. Le “malattie psichiche e psicosomatiche da disfunzioni nell’organizzazione del lavoro” sono incluse nell’elenco delle patologie per le quali è obbligatoria la denuncia (DM 10 giugno 2014). L’elenco comprende il “disturbo dell’adattamento cronico” e il “disturbo post-traumatico da stress”, a cui pertanto occorre fare riferimento per la diagnosi medico-legale. Presso il nostro Istituto è utilizzato un validato protocollo diagnostico che consente di orientare i pazienti verso un adeguato percorso terapeutico, al fine di favorire il loro benessere psicologico e la reintegrazione nel mondo del lavoro. Nel 2017 il protocollo è stato aggiornato e ampliato con l’introduzione di ulteriori test. Obiettivi. 1) Descrizione della nuova versione del protocollo, denominato “MaSD-2” (dalle iniziali di “Maugeri”, “Stress” e “Diagnosi”, con l’aggiunta del numero 2 per distinguerlo dalla versione originaria). 2) Presentazione dei risultati ottenuti nell’ultimo triennio (frequenza e caratteristiche dei disturbi da stress nei lavoratori esaminati) e confronto con quelli della precedente casistica. Metodi. Il MaSD-2 comprende: visita di medicina del lavoro, colloquio psicologico, visita psichiatrica e test psicodiagnostici: Short-Negative Acts Questionnaire (S-NAQ), Cognitive Behavioral Assessment 2.0 (CBA-2.0), SCID (Structured Clinical Interview for DSM: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders), Minnesota Multiphasic Personality Inventory-2-Restructured Form (MMPI-2-RF), Maugeri Stress Index – Reduced form (MASI-R). Nel triennio 2017-2019 sono stati valutati 198 pazienti (120 donne e 78 uomini; età media ± DS: 47,9 ± 9,0 anni) che riferivano problemi di salute da loro attributi a vessazioni subite in ambito lavorativo o ad altre forme di stress occupazionale. Risultati. Dei 198 pazienti, 9 (4,5%) erano già stati valutati negli anni precedenti, con la precedente versione del protocollo, e sono stati pertanto esclusi dal presente studio. Dei rimanenti 189, 3 (2,0%) non risultavano affetti da patologia psichiatrica, 12 (6,0%) presentavano disturbi psichiatrici (es. disturbo d’ansia, disturbo dell’umore, disturbo di personalità) non correlabili al lavoro, 160 (85,0%) disturbo ansioso e/o depressivo correlato al lavoro. In 12 casi (6,0%) si è posta diagnosi di disturbo dell’adattamento (DA) e in 2 (1,0%) di disturbo post-traumatico da stress (DPTS) associato a DA, correlabili a mobbing o costrittività organizzative, per un totale di 14 segnalazioni di malattia professionale alle Autorità competenti. Tra i pazienti che presentavano un disturbo stress-correlato (n = 174), la maggioranza (63,8%) erano donne. 2,9% erano dirigenti, 38,5% impiegati d’ufficio, 10,9% operai, 12,6% operatori sanitari, 10,3% lavoratori del commercio, il 24,8% altro. Conclusioni. La casistica esaminata con il MaSD-2 presenta una percentuale elevata di disturbi psichiatrici correlabili a stress occupazionale, superiore a quanto da noi in precedenza osservato. Questo può dipendere da una migliore sensibilità del nuovo protocollo diagnostico ma anche, probabilmente, a una migliore selezione dei pazienti che ci vengono inviati. Le donne e i lavoratori del terziario continuano a essere più frequentemente coinvolti. Significativo il coinvolgimento degli operatori sanitari. Rimangono rare le diagnosi di DA e DPTS, confermando la necessità di un rigoroso e prudente percorso interdisciplinare, volto a selezionare i casi per i quali avviare procedure medico-legali. Lo studio richiama infine la necessità di adeguate misure preventive.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1481216
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