Conflitti e convergenze nel perseguire la sostenibilità tra tutela dell’ambiente e valorizzazione territoriale: il caso di Segrate

È noto come l’attuazione dei principi di sostenibilità, alla scala urbana, richieda la convergenza di obiettivi e principi che tra di loro possono essere conflittuali. Già Godshalk nel 2004 aveva evidenziato la conflittualità tra gli obiettivi di sostenibilità e la vivibilità della città, tema poi ripreso e discusso da diversi autori negli anni a seguire. È peraltro evidente la difficoltà nel giungere ad accordi condivisi sui temi operativi legati ad esempio ai cambiamenti climatici (si ricordi la difficile attuazione degli obiettivi di Parigi e gli esiti non completamente soddisfacenti del COP26 di Glasgow), quando questi hanno interazione diretta con il sistema economico. Inoltre, nello specifico ambito urbanistico, è esemplificativo il rapporto tra sostenibilità sociale ed economica riguardo al tema dell’accesso al mercato immobiliare che necessita sempre più di drivers pubblici (sia che si tratti di edilizia sovvenzionata che convenzionata). In questo contesto, nell’articolo si intendono verificare i nuovi conflitti e le nuove convergenze tra obiettivi di sostenibilità e necessità/opportunità di valorizzazione territoriale prendendo come caso studio il Comune di Segrate (Città Metropolitana di Milano).