Il saggio, che si inquadra nel filone di studi sui rapporti tra scrittori e biblioteca, indaga le pratiche di lettura manzoniane, e le loro diverse ricadute sulla scrittura, concentrandosi sui rapporti tra il "Sentir messa" e i trattati storico-linguistici di Giulio Perticari contenuti nella "Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca" (1817-26) di Vincenzo Monti. Interrogando in parallelo il testo di Perticari, le glosse lì depositate da Manzoni e il "Sentir messa", si analizzano in particolare quattro modalità di lettura che generano scrittura: l’intertestualità implicita, dove la voce dell’interlocutore, pur operante, è silenziata; il ruolo delle postille come cellula generativa dell’argomentazione manzoniana; il rifiuto di posizioni di Perticari esplicitamente citate; i ripensamenti testimoniati dalle postille che Manzoni stesso aveva cancellato. In particolare l'ultimo approccio, fondato sulla collaborazione interdisciplinare tra linguistica, filologia d'autore e la pratica scientifica della diagnostica non invasiva, propone acquisizioni inedite. Infatti, non solo il saggio recepisce i risultati dei processi di irraggiamento con sorgente all'infrarosso che rendono per la prima volta leggibili postille manzoniane da sempre ritenute perse agli studi, ma la decifrazione di queste postille si accompagna a una nuova interpretazione dei percorsi ragionativi e compositivi del Manzoni saggista.
Manzoni in biblioteca. Perticari, il «Sentir messa», tre modi di leggere (e di scrivere)
Mariarosa Bricchi
2024-01-01
Abstract
Il saggio, che si inquadra nel filone di studi sui rapporti tra scrittori e biblioteca, indaga le pratiche di lettura manzoniane, e le loro diverse ricadute sulla scrittura, concentrandosi sui rapporti tra il "Sentir messa" e i trattati storico-linguistici di Giulio Perticari contenuti nella "Proposta di alcune correzioni ed aggiunte al Vocabolario della Crusca" (1817-26) di Vincenzo Monti. Interrogando in parallelo il testo di Perticari, le glosse lì depositate da Manzoni e il "Sentir messa", si analizzano in particolare quattro modalità di lettura che generano scrittura: l’intertestualità implicita, dove la voce dell’interlocutore, pur operante, è silenziata; il ruolo delle postille come cellula generativa dell’argomentazione manzoniana; il rifiuto di posizioni di Perticari esplicitamente citate; i ripensamenti testimoniati dalle postille che Manzoni stesso aveva cancellato. In particolare l'ultimo approccio, fondato sulla collaborazione interdisciplinare tra linguistica, filologia d'autore e la pratica scientifica della diagnostica non invasiva, propone acquisizioni inedite. Infatti, non solo il saggio recepisce i risultati dei processi di irraggiamento con sorgente all'infrarosso che rendono per la prima volta leggibili postille manzoniane da sempre ritenute perse agli studi, ma la decifrazione di queste postille si accompagna a una nuova interpretazione dei percorsi ragionativi e compositivi del Manzoni saggista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.