Nei lacertidi, la comunicazione chimica svolge un ruolo fondamentale nella mediazione delle interazioni tra conspecifici. In particolare, le secrezioni delle ghiandole femorali sono utilizzate per trasferire informazioni sulle caratteristiche e sull’identità del segnalatore. Queste secrezioni cerose, costituite da una miscela di proteine e lipidi, dopo essere state depositate sul substrato durante la locomozione, subiscono le variazioni delle condizioni micro-ambientali del luogo di rilascio. La persistenza dell’attività delle molecole con funzione semiochimica, quindi, dipende dalla capacità della miscela di tollerare o rispondere a queste variazioni. Infatti, tra le proteine identificate nel secreto, molte hanno attività enzimatica, e tra queste l’anidrasi carbonica (CA) è presente nei secreti di diverse specie di sauri. Si ipotizza che queste proteine svolgano una funzione di supporto alla componente semiochimica, rendendo la miscela capace di rispondere attivamente alle variazioni ambientali cui i secreti sono sottoposti. Nel caso di CA, un enzima che catalizza la reazione reversibile tra acqua e anidride carbonica a dare acido carbonico, essa consentirebbe la regolazione del pH della miscela favorendo la stabilità dei semiochimici suscettibili alle variazioni di questo parametro. Abbiamo verificato questa ipotesi in diverse popolazioni di Psammodromus algirus, dove abbiamo misurato sia l’attività enzimatica di CA nei secreti, sia la variazione della sua concentrazione lungo un gradiente climatico. La protonografia ha evidenziato che l’enzima è attivo nel secreto e la spettrometria di massa ne ha confermato l’identità. Inoltre, la concentrazione di CA risponde alla variabili bioclimatiche (temperatura e stagionalità delle precipitazioni). Ciò avvalora l’ipotesi che CA conferisca alla miscela capacità omeostatiche, consentendo il mantenimento di un ambiente chimico interno stabile che, in definitiva, può garantire o prolungare l’efficacia dei semiochimici.
Il segreto dei secreti: ruolo dell’anidrasi carbonica nei secreti delle ghiandole femorali di Psammodromus algirus
Marco Mangiacotti;Marco Fumagalli;Roberto Sacchi
2024-01-01
Abstract
Nei lacertidi, la comunicazione chimica svolge un ruolo fondamentale nella mediazione delle interazioni tra conspecifici. In particolare, le secrezioni delle ghiandole femorali sono utilizzate per trasferire informazioni sulle caratteristiche e sull’identità del segnalatore. Queste secrezioni cerose, costituite da una miscela di proteine e lipidi, dopo essere state depositate sul substrato durante la locomozione, subiscono le variazioni delle condizioni micro-ambientali del luogo di rilascio. La persistenza dell’attività delle molecole con funzione semiochimica, quindi, dipende dalla capacità della miscela di tollerare o rispondere a queste variazioni. Infatti, tra le proteine identificate nel secreto, molte hanno attività enzimatica, e tra queste l’anidrasi carbonica (CA) è presente nei secreti di diverse specie di sauri. Si ipotizza che queste proteine svolgano una funzione di supporto alla componente semiochimica, rendendo la miscela capace di rispondere attivamente alle variazioni ambientali cui i secreti sono sottoposti. Nel caso di CA, un enzima che catalizza la reazione reversibile tra acqua e anidride carbonica a dare acido carbonico, essa consentirebbe la regolazione del pH della miscela favorendo la stabilità dei semiochimici suscettibili alle variazioni di questo parametro. Abbiamo verificato questa ipotesi in diverse popolazioni di Psammodromus algirus, dove abbiamo misurato sia l’attività enzimatica di CA nei secreti, sia la variazione della sua concentrazione lungo un gradiente climatico. La protonografia ha evidenziato che l’enzima è attivo nel secreto e la spettrometria di massa ne ha confermato l’identità. Inoltre, la concentrazione di CA risponde alla variabili bioclimatiche (temperatura e stagionalità delle precipitazioni). Ciò avvalora l’ipotesi che CA conferisca alla miscela capacità omeostatiche, consentendo il mantenimento di un ambiente chimico interno stabile che, in definitiva, può garantire o prolungare l’efficacia dei semiochimici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.