La distribuzione della vipera comune nella zona costiera del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli (provincia di Pisa e Lucca) è ristretta a nord del Serchio e a sud del fiume Arno, ma manca tra i due fiumi. Nel contesto di questa assenza, abbiamo analizzato la potenzialità degli habitat per Vipera aspis e per le specie normalmente associate a questo taxon. Le analisi riflettono una forte corrispondenza tra tutti i settori (settentrionali, centrali e meridionali) e le specie associate (Lacerta viridis, Podarcis muralis, Podarcis siculus e Chalcides chalcides), presenti in tutte e tre le aree, sottolineando la potenzialità e la disponibilità di habitat anche nell’area centrale dove la vipera comune è assente. Da un punto di vista della situazione passata, studi archeologici e storici hanno evidenziato che proprio l’area posta tra i due fiumi è rimasta sommersa da circa 1000 anni prima di Cristo sino a circa 200 anni fa. Inoltre, a partire dal XVI e dal XVII secolo, furono scavati due canali artificiali orientati Ovest-Est che favorirono il drenaggio e il prosciugamento di gran parte dell’area pisana e crearono ulteriori barriere a specie animali non volatrici o con bassa capacità di dispersione. Facciamo l’ipotesi che le popolazioni di vipera comune a Nord del Serchio (area settentrionale) e a sud dell’Arno (area meridionale) non siano mai state in contatto, né mai riprodotte, creando un vacuum distributivo non imputabile a estinzione naturale o a caccia indiscriminata
Barriere storiche e alterazioni di habitat limitano le rotte di colonizzazione della vipera comune, Vipera aspis, in un’area costiera settentrionale della Toscana
Marco Mangiacotti;Roberto Sacchi;
2016-01-01
Abstract
La distribuzione della vipera comune nella zona costiera del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore Massaciuccoli (provincia di Pisa e Lucca) è ristretta a nord del Serchio e a sud del fiume Arno, ma manca tra i due fiumi. Nel contesto di questa assenza, abbiamo analizzato la potenzialità degli habitat per Vipera aspis e per le specie normalmente associate a questo taxon. Le analisi riflettono una forte corrispondenza tra tutti i settori (settentrionali, centrali e meridionali) e le specie associate (Lacerta viridis, Podarcis muralis, Podarcis siculus e Chalcides chalcides), presenti in tutte e tre le aree, sottolineando la potenzialità e la disponibilità di habitat anche nell’area centrale dove la vipera comune è assente. Da un punto di vista della situazione passata, studi archeologici e storici hanno evidenziato che proprio l’area posta tra i due fiumi è rimasta sommersa da circa 1000 anni prima di Cristo sino a circa 200 anni fa. Inoltre, a partire dal XVI e dal XVII secolo, furono scavati due canali artificiali orientati Ovest-Est che favorirono il drenaggio e il prosciugamento di gran parte dell’area pisana e crearono ulteriori barriere a specie animali non volatrici o con bassa capacità di dispersione. Facciamo l’ipotesi che le popolazioni di vipera comune a Nord del Serchio (area settentrionale) e a sud dell’Arno (area meridionale) non siano mai state in contatto, né mai riprodotte, creando un vacuum distributivo non imputabile a estinzione naturale o a caccia indiscriminataI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.