La città di Pavia vanta una lunga tradizione di collegi universitari che affiancano l’Ateneo fin dal XV secolo, ospitando in città oltre 2.500 alunni fuori sede su una popolazione studentesca di circa 25.000 unità. Nel marzo 2020, mentre in Italia e all’estero molte strutture residenziali per studenti venivano chiuse in seguito alla pandemia dovuta al COVID-19, EDiSU Pavia (Ente Strumentale dell’Università di Pavia che gestisce il diritto allo studio) ha deciso di continuare ad ospitare gli alunni che hanno voluto rimanere a Pavia (circa il 40% dei posti letto complessivamente gestiti dall’Ente) e di riorganizzare i propri servizi (mensa, tutorati, biblioteche, ecc.) per garantire alla comunità collegiale di poter continuare le proprie attività di studio e di formazione secondo le nuove modalità imposte dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. I Collegi EDiSU (ciascuno condotto da un Rettore, docente universitario) si sono dunque trovati a gestire una trasformazione epocale delle abitudini di vita condivisa (distanziamento fisico, sa-nificazione di locali, ecc.) dovendo assumere decisioni nella gestione degli spazi delle strutture residenziali e della vita delle comunità collegiali a volte in assenza di linee guida e protocolli defi-niti, ma in un contesto di adeguamento rapido ad uno scenario in continua evoluzione. Attraverso una stretta collaborazione tra Università, EDiSU e Policlinico S. Matteo è stato possibile attuare diverse forme di assistenza agli alunni presenti in collegio, tenendo in considerazione le caratteri-stiche morfologiche, distributive e organizzative dei diversi edifici che ospitano gli alunni, la loro dotazione di servizi collettivi e la loro collocazione nelle diverse aree della città. Il contributo, dopo una breve introduzione sulla storia dei suoi collegi e del legame con l’Ateneo pavese e con la città di Pavia, intende sviluppare una riflessione critica sugli spazi del collegio (da quelli privati della camera a quelli comuni propri della sfera di condivisione sociale della vita collegiale) ponendo l’attenzione da un lato sulla capacità di risposta offerta nella primavera 2020 e dall’altro sulle opportunità di interventi che si potrebbero rendere necessari in futuro per ga-rantire le adeguate condizioni di sicurezza nelle strutture residenziali collettive, nel contesto del cosiddetto “new normal” post-pandemia. Il contributo sarà quindi l’occasione per una riflessione sul concetto di adeguatezza e adeguabilità spaziale e tipologica delle strutture collegiali esistenti, e per tracciare un primo, possibile profilo morfo-tipologico di come concepire possibili future nuove strutture, alla ricerca di un punto di equilibrio tra spazi privati e collettivi.
Sistema e comunità collegiali in pandemia: caratteristiche, risposte e strategie nel caso pavese
Besana, D.
;Morandotti, M;Greco, A
2021-01-01
Abstract
La città di Pavia vanta una lunga tradizione di collegi universitari che affiancano l’Ateneo fin dal XV secolo, ospitando in città oltre 2.500 alunni fuori sede su una popolazione studentesca di circa 25.000 unità. Nel marzo 2020, mentre in Italia e all’estero molte strutture residenziali per studenti venivano chiuse in seguito alla pandemia dovuta al COVID-19, EDiSU Pavia (Ente Strumentale dell’Università di Pavia che gestisce il diritto allo studio) ha deciso di continuare ad ospitare gli alunni che hanno voluto rimanere a Pavia (circa il 40% dei posti letto complessivamente gestiti dall’Ente) e di riorganizzare i propri servizi (mensa, tutorati, biblioteche, ecc.) per garantire alla comunità collegiale di poter continuare le proprie attività di studio e di formazione secondo le nuove modalità imposte dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. I Collegi EDiSU (ciascuno condotto da un Rettore, docente universitario) si sono dunque trovati a gestire una trasformazione epocale delle abitudini di vita condivisa (distanziamento fisico, sa-nificazione di locali, ecc.) dovendo assumere decisioni nella gestione degli spazi delle strutture residenziali e della vita delle comunità collegiali a volte in assenza di linee guida e protocolli defi-niti, ma in un contesto di adeguamento rapido ad uno scenario in continua evoluzione. Attraverso una stretta collaborazione tra Università, EDiSU e Policlinico S. Matteo è stato possibile attuare diverse forme di assistenza agli alunni presenti in collegio, tenendo in considerazione le caratteri-stiche morfologiche, distributive e organizzative dei diversi edifici che ospitano gli alunni, la loro dotazione di servizi collettivi e la loro collocazione nelle diverse aree della città. Il contributo, dopo una breve introduzione sulla storia dei suoi collegi e del legame con l’Ateneo pavese e con la città di Pavia, intende sviluppare una riflessione critica sugli spazi del collegio (da quelli privati della camera a quelli comuni propri della sfera di condivisione sociale della vita collegiale) ponendo l’attenzione da un lato sulla capacità di risposta offerta nella primavera 2020 e dall’altro sulle opportunità di interventi che si potrebbero rendere necessari in futuro per ga-rantire le adeguate condizioni di sicurezza nelle strutture residenziali collettive, nel contesto del cosiddetto “new normal” post-pandemia. Il contributo sarà quindi l’occasione per una riflessione sul concetto di adeguatezza e adeguabilità spaziale e tipologica delle strutture collegiali esistenti, e per tracciare un primo, possibile profilo morfo-tipologico di come concepire possibili future nuove strutture, alla ricerca di un punto di equilibrio tra spazi privati e collettivi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.