Il presente lavoro si interroga sul tema del rapporto intercorrente tra due distinte discipline: quella antitrust da un alto; e quella (speciale) della gestione collettiva dall’altro. Lo studio muove dall’esame di una recente decisione dell’Agcm con la quale sono state qualificate quali condotte illecite per abuso di posizione dominante ex art. 102 Tfue, determinate condotte tenute dalla Siae sia nel mercato c.d. a monte, sia nel c.d. mercato a valle della gestione collettiva dei diritti d’autore. Con il d.lgs. n. 35 del 2017 di attuazione della direttiva Ue n. 26 del 2014, l’Italia ha sancito il definitivo tramonto del monopolio legale (di cui al vecchio art. 180 l.a.) attribuito alla Siae per l’intermediazione dei diritti d’autore, aprendo la via alla costituzione di un mercato concorrenziale. Il nuovo mercato della gestione collettiva è — seppur solo in parte — regolato dalla disciplina speciale della gestione collettiva. Questa disciplina non appare perspicua circa le funzioni e gli obiettivi che si prefigge. Al riguardo si sono formate in letteratura due possibili tesi esegetiche: una prima tesi — condivisa dalla decisione qui commentata dell’Agcm — è quella per cui il nuovo quadro di regolazione della gestione collettiva debba essere ricostruito attorno alla funzione di prevenzione dei possibili abusi di mercato operati dalle collecting; una seconda tesi è quella per cui la nuova disciplina della gestione collettiva si spieghi alla luce dell’interesse a riequilibrare il potere capitalistico di selezione dell’accesso delle opere al mercato. Nel presente lavoro, si intende evidenziare che l’adesione all’una o all’altra concezione porta a corollari pratici differenti riguardo la valutazione delle condotte tenute dall’ex monopolista Siae.
Collecting societies e abuso di posizione dominante: spunti ricostruttivi sul rapporto tra disciplina della gestione collettiva e diritto antitrust, a margine del provvedimento Siae/Servizi intermediazione diritti d’autore
Remotti, Giorgio
2020-01-01
Abstract
Il presente lavoro si interroga sul tema del rapporto intercorrente tra due distinte discipline: quella antitrust da un alto; e quella (speciale) della gestione collettiva dall’altro. Lo studio muove dall’esame di una recente decisione dell’Agcm con la quale sono state qualificate quali condotte illecite per abuso di posizione dominante ex art. 102 Tfue, determinate condotte tenute dalla Siae sia nel mercato c.d. a monte, sia nel c.d. mercato a valle della gestione collettiva dei diritti d’autore. Con il d.lgs. n. 35 del 2017 di attuazione della direttiva Ue n. 26 del 2014, l’Italia ha sancito il definitivo tramonto del monopolio legale (di cui al vecchio art. 180 l.a.) attribuito alla Siae per l’intermediazione dei diritti d’autore, aprendo la via alla costituzione di un mercato concorrenziale. Il nuovo mercato della gestione collettiva è — seppur solo in parte — regolato dalla disciplina speciale della gestione collettiva. Questa disciplina non appare perspicua circa le funzioni e gli obiettivi che si prefigge. Al riguardo si sono formate in letteratura due possibili tesi esegetiche: una prima tesi — condivisa dalla decisione qui commentata dell’Agcm — è quella per cui il nuovo quadro di regolazione della gestione collettiva debba essere ricostruito attorno alla funzione di prevenzione dei possibili abusi di mercato operati dalle collecting; una seconda tesi è quella per cui la nuova disciplina della gestione collettiva si spieghi alla luce dell’interesse a riequilibrare il potere capitalistico di selezione dell’accesso delle opere al mercato. Nel presente lavoro, si intende evidenziare che l’adesione all’una o all’altra concezione porta a corollari pratici differenti riguardo la valutazione delle condotte tenute dall’ex monopolista Siae.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.