Prestando adesione all’orientamento giurisprudenziale e dottrinale prevalente, il Tribunale di Milano conferma che l’applicazione della disciplina dell’illecito concorrenziale è subordinata alla ricorrenza della qualifica di imprenditore in capo a colui che intende avvalersene, nonché alla sussistenza di un rapporto di concorrenza. E, sulla base di queste premesse, i giudici meneghini negano la legittimazione ad accedere alla tutela prevista dall’art. 2598 c.c. alla reclamante in quanto autrice, artista e produttore. Seguendo l’iter argomentativo della decisione milanese, il presente contributo ripercorre anzitutto le più rilevanti letture dottrinali e giurisprudenziali delle no- zioni di imprenditore e di rapporto concorrenziale. In secondo luogo, l’autore si sofferma sul rapporto tra la disciplina della libera concorrenza e quella dell’illecito concorrenziale, con particolare riguardo agli orientamenti sviluppatisi in seno all’Unione Europea; immaginando infine, le possi- bili ricadute nel mercato delle collecting societies, nella più ampia prospettiva del mercato unico digitale all’indomani della direttiva 2014/26/UE.

Diffusione di brani musicali da parte di un intermediario straniero, concorrenza sleale e riserva SIAE

Remotti, Giorgio
2015-01-01

Abstract

Prestando adesione all’orientamento giurisprudenziale e dottrinale prevalente, il Tribunale di Milano conferma che l’applicazione della disciplina dell’illecito concorrenziale è subordinata alla ricorrenza della qualifica di imprenditore in capo a colui che intende avvalersene, nonché alla sussistenza di un rapporto di concorrenza. E, sulla base di queste premesse, i giudici meneghini negano la legittimazione ad accedere alla tutela prevista dall’art. 2598 c.c. alla reclamante in quanto autrice, artista e produttore. Seguendo l’iter argomentativo della decisione milanese, il presente contributo ripercorre anzitutto le più rilevanti letture dottrinali e giurisprudenziali delle no- zioni di imprenditore e di rapporto concorrenziale. In secondo luogo, l’autore si sofferma sul rapporto tra la disciplina della libera concorrenza e quella dell’illecito concorrenziale, con particolare riguardo agli orientamenti sviluppatisi in seno all’Unione Europea; immaginando infine, le possi- bili ricadute nel mercato delle collecting societies, nella più ampia prospettiva del mercato unico digitale all’indomani della direttiva 2014/26/UE.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1516412
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