Il volume esplora la natura degli scambi accademici tra Italia e Germania dal 1922 al 1945 e analizza le ricadute del travagliato contesto storico del tempo sulle traiettorie biografiche e professionali di numerosi docenti, lettori e intellettuali. I punti di contatto e gli sviluppi comuni che emergono delineano un quadro fatto di influenze reciproche in diversi ambiti del sapere, dalla storia alla f ilosofia, dalla germanistica all’italianistica, con incursioni in campi artistici extra-accademici, come il mondo della musica e la storia del teatro. Vengono indagate in particolare le modalità con cui gli incarichi di insegnamento e di lettorato, le borse di studio e i soggiorni di ricerca nell’uno e nell’altro Paese siano stati condizionati dall’evolversi dei rapporti politici italo-tedeschi e da alcuni momenti cruciali della storia europea, dall’ascesa del fascismo e del nazionalsocialismo alle leggi razziali, dall’Asse Roma-Berlino all’Accordo culturale del novembre 1938, dal Patto d’Acciaio fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Il mio specifico contributo: Definito uno «storico europeo», Franco Valsecchi è stato in effetti autore di pionieristici studi sul Risorgimento italiano e sulla Lombardia austriaca, concepiti con uno sguardo che oggi diremmo transnazionale. Quel respiro europeo e mitteleuropeo Franco Valsecchi lo doveva alle sue prime esperienze di docenza tra anni Trenta e Quaranta a Lipsia, Berlino e Vienna. Fu grazie a lui che vennero istituite ex novo la cattedra ospite di cultura italiana a Lipsia e di storia italiana a Vienna, città in cui si inserì con abilità, arrivando a dirigerne l’Istituto italiano di cultura nei tragici anni a cavallo dell’Anschluss. Qui pose le basi non solo della sua carriera accademica, ma anche di vero e proprio storico-diplomatico, capace di muoversi come mediatore culturale e latamente politico, sempre in contatto con ambasciate e ministeri. A partire da uno scavo in archivi italiani, tedeschi e austriaci, il contributo intende esplorare gli anni della formazione germanofona di Valsecchi, avendo cura di inserirne il tracciato nel complesso quadro culturale e politico dell’epoca e nel dibattito storiografico di lungo corso sul rapporto fra accademici e i regimi nazista e fascista.

La formazione di uno storico-diplomatico. Franco Valsecchi tra Italia fascista e Terzo Reich

Anna Ferrando
2025-01-01

Abstract

Il volume esplora la natura degli scambi accademici tra Italia e Germania dal 1922 al 1945 e analizza le ricadute del travagliato contesto storico del tempo sulle traiettorie biografiche e professionali di numerosi docenti, lettori e intellettuali. I punti di contatto e gli sviluppi comuni che emergono delineano un quadro fatto di influenze reciproche in diversi ambiti del sapere, dalla storia alla f ilosofia, dalla germanistica all’italianistica, con incursioni in campi artistici extra-accademici, come il mondo della musica e la storia del teatro. Vengono indagate in particolare le modalità con cui gli incarichi di insegnamento e di lettorato, le borse di studio e i soggiorni di ricerca nell’uno e nell’altro Paese siano stati condizionati dall’evolversi dei rapporti politici italo-tedeschi e da alcuni momenti cruciali della storia europea, dall’ascesa del fascismo e del nazionalsocialismo alle leggi razziali, dall’Asse Roma-Berlino all’Accordo culturale del novembre 1938, dal Patto d’Acciaio fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Il mio specifico contributo: Definito uno «storico europeo», Franco Valsecchi è stato in effetti autore di pionieristici studi sul Risorgimento italiano e sulla Lombardia austriaca, concepiti con uno sguardo che oggi diremmo transnazionale. Quel respiro europeo e mitteleuropeo Franco Valsecchi lo doveva alle sue prime esperienze di docenza tra anni Trenta e Quaranta a Lipsia, Berlino e Vienna. Fu grazie a lui che vennero istituite ex novo la cattedra ospite di cultura italiana a Lipsia e di storia italiana a Vienna, città in cui si inserì con abilità, arrivando a dirigerne l’Istituto italiano di cultura nei tragici anni a cavallo dell’Anschluss. Qui pose le basi non solo della sua carriera accademica, ma anche di vero e proprio storico-diplomatico, capace di muoversi come mediatore culturale e latamente politico, sempre in contatto con ambasciate e ministeri. A partire da uno scavo in archivi italiani, tedeschi e austriaci, il contributo intende esplorare gli anni della formazione germanofona di Valsecchi, avendo cura di inserirne il tracciato nel complesso quadro culturale e politico dell’epoca e nel dibattito storiografico di lungo corso sul rapporto fra accademici e i regimi nazista e fascista.
2025
978-88-95868-78-3
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