Il metodo OSFA (Objective Stress Factors Analysis) costituisce un approccio alla valutazione del rischio stress basato su una rilevazione obiettiva dei fattori di rischio, rispondente alle disposizioni di legge (D.lgs.81/08) e alle linee guida nazionali e internazionali. Il metodo è finalizzato alla valutazione obiettiva delle condizioni di lavoro riconosciute come potenzialmente dannose per la salute psicofisica dei lavoratori. Si compone di due fasi principali: la prima (Fase A) di analisi dei dati aziendali e la seconda (Fase B) di analisi delle condizioni di rischio stress lavoro-correlato. In particolare, la fase B è centrata sull’analisi delle condizioni di lavoro proprie delle diverse unità organizzative e viene condotta attraverso interviste strutturate rivolte a conoscitori ed esperti della specifica realtà aziendale. Le interviste, basate su un questionario composto da 72 item, prendono in considerazione quattro principali aspetti del lavoro: organizzativi, sociali, di sicurezza e gestionali. La sperimentazione della versione finale dello strumento è stata condotta su 13 aziende di dimensioni medio-piccole della Lombardia, operanti in diversi settori produttivi, con un numero di dipendenti compreso tra 5 e 107 (mediana=37). Dai risultati ottenuti nelle diverse organizzazioni è stato possibile verificare l’adeguatezza del metodo in riferimento alla completezza delle aree esaminate, alla comprensibilità degli item e alla loro capacità di discriminare i fattori di rischio stress propri delle diverse realtà produttive. I risultati emersi dalle prime sperimentazioni del metodo OSFA indicano come tale approccio risulti di agevole applicazione e venga favorevolmente accettato dalle diverse componenti aziendali per la sua obiettività. Inoltre consente di progettare interventi preventivi e migliorativi previsti sia dal D.lgs. 81/08 sia dall’accordo europeo del 8 ottobre 2004. Infine, gli elementi conoscitivi che emergono possono rappresentare la base su cui impostare un’eventuale ulteriore valutazione del rischio stress attraverso metodi di valutazione soggettivi.

La valutazione obiettiva dei fattori di rischio stress lavoro-correlati: prime esperienze applicative del metodo OSFA (Objective Stress Factors Analysis)

ARGENTERO, PIERGIORGIO;CANDURA, STEFANO
2009-01-01

Abstract

Il metodo OSFA (Objective Stress Factors Analysis) costituisce un approccio alla valutazione del rischio stress basato su una rilevazione obiettiva dei fattori di rischio, rispondente alle disposizioni di legge (D.lgs.81/08) e alle linee guida nazionali e internazionali. Il metodo è finalizzato alla valutazione obiettiva delle condizioni di lavoro riconosciute come potenzialmente dannose per la salute psicofisica dei lavoratori. Si compone di due fasi principali: la prima (Fase A) di analisi dei dati aziendali e la seconda (Fase B) di analisi delle condizioni di rischio stress lavoro-correlato. In particolare, la fase B è centrata sull’analisi delle condizioni di lavoro proprie delle diverse unità organizzative e viene condotta attraverso interviste strutturate rivolte a conoscitori ed esperti della specifica realtà aziendale. Le interviste, basate su un questionario composto da 72 item, prendono in considerazione quattro principali aspetti del lavoro: organizzativi, sociali, di sicurezza e gestionali. La sperimentazione della versione finale dello strumento è stata condotta su 13 aziende di dimensioni medio-piccole della Lombardia, operanti in diversi settori produttivi, con un numero di dipendenti compreso tra 5 e 107 (mediana=37). Dai risultati ottenuti nelle diverse organizzazioni è stato possibile verificare l’adeguatezza del metodo in riferimento alla completezza delle aree esaminate, alla comprensibilità degli item e alla loro capacità di discriminare i fattori di rischio stress propri delle diverse realtà produttive. I risultati emersi dalle prime sperimentazioni del metodo OSFA indicano come tale approccio risulti di agevole applicazione e venga favorevolmente accettato dalle diverse componenti aziendali per la sua obiettività. Inoltre consente di progettare interventi preventivi e migliorativi previsti sia dal D.lgs. 81/08 sia dall’accordo europeo del 8 ottobre 2004. Infine, gli elementi conoscitivi che emergono possono rappresentare la base su cui impostare un’eventuale ulteriore valutazione del rischio stress attraverso metodi di valutazione soggettivi.
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