Nel mondo antico, la centralità del suono tra gli elementi costitutivi del melos (“composizione melodica”) è testimoniata in tutte le speculazioni teoriche sulla musica: esso è la componente primaria, indivisibile ed elementare dalla quale trae origine ogni melodia. A partire dalla tarda età classica, alla visione quantitativa di tale elemento (comune a Pitagorici e Platonici, secondo cui il suono è concepito come corpo fisico) autori ‘minori’ quali Teofrasto e, successivamente, Panezio oppongono una concezione qualitativa alternativa (secondo cui l’altezza o intonazione, ad esempio, unanimemente riconosciuta come la prima caratteristica distintiva di un suono, sono ‘attributi qualitativi’ dello stesso e non dipendono da rapporti numerici tra due quantità o corpi). La centralità del dibattito tra una rappresentazione ‘quantitativa’ e una ‘qualitativa’ dei suoni musicali è testimoniato, grazie alle fonti raccolte in Teone e Porfirio, fino alla prima età imperiale.
Il suono musicale tra età ellenistica ed età imperiale
ROCCONI, ELEONORA
2009-01-01
Abstract
Nel mondo antico, la centralità del suono tra gli elementi costitutivi del melos (“composizione melodica”) è testimoniata in tutte le speculazioni teoriche sulla musica: esso è la componente primaria, indivisibile ed elementare dalla quale trae origine ogni melodia. A partire dalla tarda età classica, alla visione quantitativa di tale elemento (comune a Pitagorici e Platonici, secondo cui il suono è concepito come corpo fisico) autori ‘minori’ quali Teofrasto e, successivamente, Panezio oppongono una concezione qualitativa alternativa (secondo cui l’altezza o intonazione, ad esempio, unanimemente riconosciuta come la prima caratteristica distintiva di un suono, sono ‘attributi qualitativi’ dello stesso e non dipendono da rapporti numerici tra due quantità o corpi). La centralità del dibattito tra una rappresentazione ‘quantitativa’ e una ‘qualitativa’ dei suoni musicali è testimoniato, grazie alle fonti raccolte in Teone e Porfirio, fino alla prima età imperiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.