La scuola, in quanto luogo della relazione educativa rappresenta per il bambino/ragazzo un’esperienza fondamentale che struttura ed influenza, in modo più o meno significativo, l’identità personale e gli atteggiamenti con i quali egli affronterà le future scelte di vita e gli altri ambiti relazionali. L’attenzione deve, dunque, essere soprattutto riposta sui rapporti fra i diversi attori che interagiscono nello spazio educativo sia in modo diretto sia indiretto. La riuscita scolastica risulta essere positivamente correlata con un ambiente emotivamente sereno, collaborativo e di sostegno, in cui anche eventuali momenti di difficoltà del singolo e/o del gruppo siano sapientemente gestiti. Scopo dell’educazione è consentire quindi alle persone di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, fornendo loro l’ausilio necessario per sfruttare al massimo le capacità in possesso (Bruner, 2004) all’interno di spazi relazionali adeguatamente progettati. A tale proposito è indispensabile ricordare che oggi il processo conoscitivo che si realizza all’interno dei contesti scolastici non è finalizzato solo all’incremento delle conoscenze del singolo ma allo sviluppo e costruzione di conoscenze che si avvalgono di tutti gli attributi dinamici del sistema, che mette in relazione reciproca e continua il bambino e il contesto di riferimento. Al fine di favorire questo processo risulta necessario progettare ambienti d’insegnamento in cui siano individuabili quelle caratteristiche capaci di garantire percorsi di crescita che non minaccino i bisogni basilari della persona, quali la sicurezza, l’appartenenza e l’autostima insieme allo sviluppo delle conoscenze, garantendo un adeguato sviluppo socio-cognitivo. E’ necessario perciò strutturare un ambiente aperto e flessibile, in grado di cogliere le complessità del processo in atto attraverso la continua rimodulazione degli spazi sui bisogni che emergono nell’interazione. La scuola, ed in particolare la classe, si configurano come comunità, in cui condividere fini, mezzi, tempi di lavoro e spazi di vita. Diviene essenziale di conseguenza creare, nel processo educativo e d’apprendimento, condizioni favorevoli che consentano non solo la crescita culturale ed intellettuale dell’alunno, ma anche l’autorealizzazione e il pieno sviluppo di sé. Nella riflessione psicopedagogica la progettazione dello spazio educativo riveste un ruolo centrale. Allestire spazi educativi, pensati come supporto all’attività dell’insegnante, significa soprattutto pensarsi con le percezioni e i vissuti dei fruitori dello spazio. Lo spazio diventa un vero e proprio luogo educativo capace di contenere tutto quanto possiamo percepire a partire dal nostro stesso corpo: esso appare come uno dei fondamenti della nostra attività conoscitiva (Restaino, 2008).
Pensare e progettare lo spazio educativo
ZANETTI, MARIA ASSUNTA;RENATI, ROBERTA
2010-01-01
Abstract
La scuola, in quanto luogo della relazione educativa rappresenta per il bambino/ragazzo un’esperienza fondamentale che struttura ed influenza, in modo più o meno significativo, l’identità personale e gli atteggiamenti con i quali egli affronterà le future scelte di vita e gli altri ambiti relazionali. L’attenzione deve, dunque, essere soprattutto riposta sui rapporti fra i diversi attori che interagiscono nello spazio educativo sia in modo diretto sia indiretto. La riuscita scolastica risulta essere positivamente correlata con un ambiente emotivamente sereno, collaborativo e di sostegno, in cui anche eventuali momenti di difficoltà del singolo e/o del gruppo siano sapientemente gestiti. Scopo dell’educazione è consentire quindi alle persone di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, fornendo loro l’ausilio necessario per sfruttare al massimo le capacità in possesso (Bruner, 2004) all’interno di spazi relazionali adeguatamente progettati. A tale proposito è indispensabile ricordare che oggi il processo conoscitivo che si realizza all’interno dei contesti scolastici non è finalizzato solo all’incremento delle conoscenze del singolo ma allo sviluppo e costruzione di conoscenze che si avvalgono di tutti gli attributi dinamici del sistema, che mette in relazione reciproca e continua il bambino e il contesto di riferimento. Al fine di favorire questo processo risulta necessario progettare ambienti d’insegnamento in cui siano individuabili quelle caratteristiche capaci di garantire percorsi di crescita che non minaccino i bisogni basilari della persona, quali la sicurezza, l’appartenenza e l’autostima insieme allo sviluppo delle conoscenze, garantendo un adeguato sviluppo socio-cognitivo. E’ necessario perciò strutturare un ambiente aperto e flessibile, in grado di cogliere le complessità del processo in atto attraverso la continua rimodulazione degli spazi sui bisogni che emergono nell’interazione. La scuola, ed in particolare la classe, si configurano come comunità, in cui condividere fini, mezzi, tempi di lavoro e spazi di vita. Diviene essenziale di conseguenza creare, nel processo educativo e d’apprendimento, condizioni favorevoli che consentano non solo la crescita culturale ed intellettuale dell’alunno, ma anche l’autorealizzazione e il pieno sviluppo di sé. Nella riflessione psicopedagogica la progettazione dello spazio educativo riveste un ruolo centrale. Allestire spazi educativi, pensati come supporto all’attività dell’insegnante, significa soprattutto pensarsi con le percezioni e i vissuti dei fruitori dello spazio. Lo spazio diventa un vero e proprio luogo educativo capace di contenere tutto quanto possiamo percepire a partire dal nostro stesso corpo: esso appare come uno dei fondamenti della nostra attività conoscitiva (Restaino, 2008).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.