Proseguendo le indagini sulla produzione di materiale ceramico in epoca romana nel territorio di Pavia sono stati ampliati e completati gli studi sulla caratterizzazione delle potenziali cave di argilla sfruttabili a quel tempo. Gli studi sono stati condotti sia dal punto di vista mineralogico-petrografico che da quello della composizione chimica mediante la fluorescenza delle radiazioni X e analisi per l’attivazione neutronica strumentale. Nella fattispecie sono stati considerati campioni di terreno provenienti da numerose località dell’Oltrepo Pavese e Tortonese e della Lomellina, nonché campioni di reperti archeologici provenienti dal Museo di Casteggio (PV) e dagli scavi di “Villa Maria” a Lomello (PV). Sia nei campioni di terreno che nei manufatti sono stati determinati numerosi elementi, sia maggiori che in traccia, con le tecniche sopra ricordate. I terreni sono stati inoltre analizzati dopo cottura a 950°C per avere un confronto diretto dei dati chimici e geochimici con i reperti archeologici. Terreni e manufatti sono stati caratterizzati per il loro tenore degli elementi delle terre rare nonché per la loro distribuzione, consentendo perciò una prima attribuzione di origine della materia prima utilizzata nella fabbricazione. La successiva applicazione dell’analisi discriminante, dapprima separatamente ai soli terreni e ai manufatti e in seguito ai due gruppi congiunti, ha contribuito ad evidenziare: 1) la formazione di gruppi di campioni correlati alla stessa origine, ottenendo così una chiara distribuzione tra terreni dell’Oltrepo e della Lomellina; 2) una separazione dei manufatti archeologici per provenienza e per tipologia; 3) un’indicazione della provenienza della materia prima utilizzata nella fabbricazione dei manufatti e 4) indicazioni sulle tecnologie di produzione dei manufatti stessi.

Studi di provenienza di manufatti ceramici d'interesse archeologico ritrovati nell'Oltrepo Pavese e nella Lomellina

MELONI, SANDRO;ODDONE, MASSIMO;RICCARDI, MARIA PIA
1999-01-01

Abstract

Proseguendo le indagini sulla produzione di materiale ceramico in epoca romana nel territorio di Pavia sono stati ampliati e completati gli studi sulla caratterizzazione delle potenziali cave di argilla sfruttabili a quel tempo. Gli studi sono stati condotti sia dal punto di vista mineralogico-petrografico che da quello della composizione chimica mediante la fluorescenza delle radiazioni X e analisi per l’attivazione neutronica strumentale. Nella fattispecie sono stati considerati campioni di terreno provenienti da numerose località dell’Oltrepo Pavese e Tortonese e della Lomellina, nonché campioni di reperti archeologici provenienti dal Museo di Casteggio (PV) e dagli scavi di “Villa Maria” a Lomello (PV). Sia nei campioni di terreno che nei manufatti sono stati determinati numerosi elementi, sia maggiori che in traccia, con le tecniche sopra ricordate. I terreni sono stati inoltre analizzati dopo cottura a 950°C per avere un confronto diretto dei dati chimici e geochimici con i reperti archeologici. Terreni e manufatti sono stati caratterizzati per il loro tenore degli elementi delle terre rare nonché per la loro distribuzione, consentendo perciò una prima attribuzione di origine della materia prima utilizzata nella fabbricazione. La successiva applicazione dell’analisi discriminante, dapprima separatamente ai soli terreni e ai manufatti e in seguito ai due gruppi congiunti, ha contribuito ad evidenziare: 1) la formazione di gruppi di campioni correlati alla stessa origine, ottenendo così una chiara distribuzione tra terreni dell’Oltrepo e della Lomellina; 2) una separazione dei manufatti archeologici per provenienza e per tipologia; 3) un’indicazione della provenienza della materia prima utilizzata nella fabbricazione dei manufatti e 4) indicazioni sulle tecnologie di produzione dei manufatti stessi.
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