Il presente lavoro cerca di identificare i fattori professionali di rischio (fisici, chimici, biologici, psicologici), variabili in funzione dei compiti e delle mansioni, ai quali è esposto l’eterogeneo personale operante nelle Forze dell’Ordine. La lotta alla criminalità e il mantenimento dell’ordine pubblico comportano rischi (talora mortali) di natura traumatica, oltre a esporre ad affaticamento psicofisico e sensoriale, a condizioni macro- e microclimatiche sfavorevoli, al rischio di baropatìe (aeronavigazione, attività subacquee), a rumore (generato dalle armi da fuoco e da numerose altre fonti), a vibrazioni e scuotimenti (armi automatiche, mezzi di trasporto), al rischio di infortuni elettrici, a radiazioni ionizzanti (raggi X e ) e non ionizzanti (raggi ultravioletti, microonde e onde radio, campi elettromagnetici). Fattori di rischio chimici comprendono monossido di carbonio e altri prodotti di combustione (incendi, traffico veicolare), sostanze liberate in caso di incidenti chimici, aggressivi irritanti-lacrimogeni, piombo (poligoni di tiro, officine, inquinamento ambientale), solventi, lubrificanti e oli da taglio (officine, carrozzerie), materiali e reattivi di laboratorio, agenti irritanti e/o allergizzanti contenuti nei guanti. I principali rischi biologici sono il tetano, le malattie a trasmissione ematica (epatiti virali, AIDS), le malattie a diffusione aerea (es. tubercolosi, legionellosi, meningite cerebrospinale epidemica), le zoonosi trasmissibili dal cane o dal cavallo. Frequente è infine la patologia da stress, con manifestazioni emotive, psicosomatiche e comportamentali inquadrabili, a seconda dei casi, nella sindrome del burn-out, nel disturbo post-traumatico da stress, in disturbi dell’adattamento. La presenza di numerosi e diversificati rischi occupazionali impone anche nell’ambito delle Forze dell’Ordine l’applicazione dei princìpi della medicina del lavoro, comprendenti identificazione e valutazione del rischio, formazione e informazione, misure preventive tecnico-ambientali, dispositivi di protezione individuale, sorveglianza sanitaria e monitoraggio biologico, interventi clinici (diagnosi, terapia e riabilitazione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali), adeguato riconoscimento medico-legale e assicurativo dei danni alla persona eventualmente subiti.

Rischi professionali nelle Forze dell'Ordine

CANDURA, STEFANO;
2006-01-01

Abstract

Il presente lavoro cerca di identificare i fattori professionali di rischio (fisici, chimici, biologici, psicologici), variabili in funzione dei compiti e delle mansioni, ai quali è esposto l’eterogeneo personale operante nelle Forze dell’Ordine. La lotta alla criminalità e il mantenimento dell’ordine pubblico comportano rischi (talora mortali) di natura traumatica, oltre a esporre ad affaticamento psicofisico e sensoriale, a condizioni macro- e microclimatiche sfavorevoli, al rischio di baropatìe (aeronavigazione, attività subacquee), a rumore (generato dalle armi da fuoco e da numerose altre fonti), a vibrazioni e scuotimenti (armi automatiche, mezzi di trasporto), al rischio di infortuni elettrici, a radiazioni ionizzanti (raggi X e ) e non ionizzanti (raggi ultravioletti, microonde e onde radio, campi elettromagnetici). Fattori di rischio chimici comprendono monossido di carbonio e altri prodotti di combustione (incendi, traffico veicolare), sostanze liberate in caso di incidenti chimici, aggressivi irritanti-lacrimogeni, piombo (poligoni di tiro, officine, inquinamento ambientale), solventi, lubrificanti e oli da taglio (officine, carrozzerie), materiali e reattivi di laboratorio, agenti irritanti e/o allergizzanti contenuti nei guanti. I principali rischi biologici sono il tetano, le malattie a trasmissione ematica (epatiti virali, AIDS), le malattie a diffusione aerea (es. tubercolosi, legionellosi, meningite cerebrospinale epidemica), le zoonosi trasmissibili dal cane o dal cavallo. Frequente è infine la patologia da stress, con manifestazioni emotive, psicosomatiche e comportamentali inquadrabili, a seconda dei casi, nella sindrome del burn-out, nel disturbo post-traumatico da stress, in disturbi dell’adattamento. La presenza di numerosi e diversificati rischi occupazionali impone anche nell’ambito delle Forze dell’Ordine l’applicazione dei princìpi della medicina del lavoro, comprendenti identificazione e valutazione del rischio, formazione e informazione, misure preventive tecnico-ambientali, dispositivi di protezione individuale, sorveglianza sanitaria e monitoraggio biologico, interventi clinici (diagnosi, terapia e riabilitazione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali), adeguato riconoscimento medico-legale e assicurativo dei danni alla persona eventualmente subiti.
2006
The Environmental Medicine & Public Health category includes resources concerned with hygiene and health, parasitic diseases and parasitology, tropical medicine, industrial medicine, occupational medicine, infection control, and preventive medicine. Also included are resources on environmental health (including aerosol) and cancer causes and control. Aviation and wilderness medicine journals are placed here as well.
Sì, ma tipo non specificato
Inglese
Italiano
su invito
2° Convegno Nazionale: la tutela della salute nelle Forze dell’Ordine
25-26 giugno 2004
Pavia
Internazionale
STAMPA
28
53
62
Interdisciplinarità: Medicina del Lavoro, Medicina Legale. Rivista recensita Index Medicus e Science Citation Index.
Polizia; Traumi; Agenti fisici; Rischio chimico; Rischio biologico; Stress; Prevenzione
www.gimle.fsm.it
www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed
none
Candura, Stefano; Verni, Pietro; Minelli Cristiano, M.; Rosso Gian, Luca; Cappelli M., Irma; Strambi, Stefania; Martellosio, Viviana
273
info:eu-repo/semantics/conferenceObject
7
4 Contributo in Atti di Convegno (Proceeding)::4.1 Contributo in Atti di convegno
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/30560
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