Da diverso tempo anche le istituzioni italiane si sono sensibilizzate ad attivare progetti di censimento e mappatura degli organismi presenti sul territorio di loro competenza, premessa fondamentale per promuovere successivamente strategie di tutela della biodiversità. In questo ambito, la Regione Lombardia nel 2003 ha creato un “software” interattivo denominato “Carta Naturalistica della Lombardia” con lo scopo di promuovere la raccolta di dati naturalistici (1, 2). Fra questi, è stato previsto di mappare anche i macromiceti (per il momento riferendosi solo a quelli appartenenti alla divisione Basidiomycota). Inoltre, considerata l’estensione del territorio lombardo e la notevole varietà di ambienti, si è concordato di iniziare l’indagine in alcune aree ritenute rappresentative. A tal proposito, la Regione è stata suddivisa in cinque Gruppi di riferimento (macroaree), selezionati sulla base della presenza di responsabili scientifici in grado di verificare la qualità dei dati trasmessi. Tutti i Gruppi incaricati appartengono all’AMB (Associazione Micologica Bresaola – TN) e sono: Circolo Micologico “G. Carini” (BS); Gruppo Micologico “Monte Barro” (LC); Gruppo di Varese; Gruppo di Vigevano (PV) e Gruppo Micologico Vogherese (PV). Il lavoro è stato preceduto dalla stesura del catalogo relativo alle specie in oggetto: ci si è riferiti alla Checklist Italiana (3), con alcune modifiche concordate con i partecipanti al progetto. I dati raccolti dai Gruppi di riferimento sono stati inseriti, da parte del personale afferente al DET dell’Università di Pavia, in un “database” appositamente creato dalla Regione Lombardia e a questa inviati. Le osservazioni fino ad ora effettuate in campo sono state circa 37.300 ma, a causa di necessarie revisioni al programma informatico, solo una minima parte di queste risulta attualmente consultabile sul sito internet. La suddivisione in macroaree non è omogenea, pertanto questo si riflette anche sui dati reperibili e disponibili. Per il momento, la provincia di Varese risulta essere quella maggiormente indagata sia come numero di specie sia come osservazioni ripetute nel tempo. Al contrario, il minor numero di dati è riferito al Monte Barro, situazione che peraltro è conforme all’area di indagine che risulta essere la più ristretta: ricopre un solo quadrante. Nonostante questo limite geografico, si è ritenuto opportuno non includere questa zona in altre macroaree in quanto essa è considerata di notevole interesse naturalistico. Data l’estensione e la presenza di territori molto diversi tra loro, la provincia di Pavia è stata distinta in due macroaree: da una parte la pianura ed il Parco del Ticino e dall’altra parte l’Oltrepo pavese. Il progetto non si può considerare terminato: da un lato verranno implementati i dati di campo, dall’altro si cercherà di rendere sempre più spedita la visione e la consultazione di questi in internet.
Mappatura dei macromiceti (Regione Lombardia - progetto Carta floristica).
MANGANO, LAURA;SARTORI, FRANCESCO;SAVINO, ELENA;
2007-01-01
Abstract
Da diverso tempo anche le istituzioni italiane si sono sensibilizzate ad attivare progetti di censimento e mappatura degli organismi presenti sul territorio di loro competenza, premessa fondamentale per promuovere successivamente strategie di tutela della biodiversità. In questo ambito, la Regione Lombardia nel 2003 ha creato un “software” interattivo denominato “Carta Naturalistica della Lombardia” con lo scopo di promuovere la raccolta di dati naturalistici (1, 2). Fra questi, è stato previsto di mappare anche i macromiceti (per il momento riferendosi solo a quelli appartenenti alla divisione Basidiomycota). Inoltre, considerata l’estensione del territorio lombardo e la notevole varietà di ambienti, si è concordato di iniziare l’indagine in alcune aree ritenute rappresentative. A tal proposito, la Regione è stata suddivisa in cinque Gruppi di riferimento (macroaree), selezionati sulla base della presenza di responsabili scientifici in grado di verificare la qualità dei dati trasmessi. Tutti i Gruppi incaricati appartengono all’AMB (Associazione Micologica Bresaola – TN) e sono: Circolo Micologico “G. Carini” (BS); Gruppo Micologico “Monte Barro” (LC); Gruppo di Varese; Gruppo di Vigevano (PV) e Gruppo Micologico Vogherese (PV). Il lavoro è stato preceduto dalla stesura del catalogo relativo alle specie in oggetto: ci si è riferiti alla Checklist Italiana (3), con alcune modifiche concordate con i partecipanti al progetto. I dati raccolti dai Gruppi di riferimento sono stati inseriti, da parte del personale afferente al DET dell’Università di Pavia, in un “database” appositamente creato dalla Regione Lombardia e a questa inviati. Le osservazioni fino ad ora effettuate in campo sono state circa 37.300 ma, a causa di necessarie revisioni al programma informatico, solo una minima parte di queste risulta attualmente consultabile sul sito internet. La suddivisione in macroaree non è omogenea, pertanto questo si riflette anche sui dati reperibili e disponibili. Per il momento, la provincia di Varese risulta essere quella maggiormente indagata sia come numero di specie sia come osservazioni ripetute nel tempo. Al contrario, il minor numero di dati è riferito al Monte Barro, situazione che peraltro è conforme all’area di indagine che risulta essere la più ristretta: ricopre un solo quadrante. Nonostante questo limite geografico, si è ritenuto opportuno non includere questa zona in altre macroaree in quanto essa è considerata di notevole interesse naturalistico. Data l’estensione e la presenza di territori molto diversi tra loro, la provincia di Pavia è stata distinta in due macroaree: da una parte la pianura ed il Parco del Ticino e dall’altra parte l’Oltrepo pavese. Il progetto non si può considerare terminato: da un lato verranno implementati i dati di campo, dall’altro si cercherà di rendere sempre più spedita la visione e la consultazione di questi in internet.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.