Il contributo analizza la fortuna e le modalità della rappresentazione isolata di Carlo Borromeo, dalle rare opere realizzate quando il cardinale era ancora in vita, alla grande mole di immagini prodotte dopo la sua morte (1584) e la sua canonizzazione (1610). Particolare attenzione è dedicata al diffondersi, negli anni successivi alla scomparsa del futuro santo, di rappresentazioni tese a eternarne nel modo più fedele e coerente possibile i tratti fisionomici. Questa propensione per la realizzazioni di ritratti documentari, inevitabilmente ripetitivi, lascerà il posto dopo la canonizzazione ad una nuova, più animata e coinvolgente immagine del santo, finalizzata a evidenziarne in particolare l'attività caritativa e la pratica meditativa.
Tra 'vero ritratto' e fervore devozionale. Riflessioni sull'iconografia di San Carlo in Lombardia nel tardo Cinquecento e nel primo Seicento
FRANGI, FRANCESCO
2011-01-01
Abstract
Il contributo analizza la fortuna e le modalità della rappresentazione isolata di Carlo Borromeo, dalle rare opere realizzate quando il cardinale era ancora in vita, alla grande mole di immagini prodotte dopo la sua morte (1584) e la sua canonizzazione (1610). Particolare attenzione è dedicata al diffondersi, negli anni successivi alla scomparsa del futuro santo, di rappresentazioni tese a eternarne nel modo più fedele e coerente possibile i tratti fisionomici. Questa propensione per la realizzazioni di ritratti documentari, inevitabilmente ripetitivi, lascerà il posto dopo la canonizzazione ad una nuova, più animata e coinvolgente immagine del santo, finalizzata a evidenziarne in particolare l'attività caritativa e la pratica meditativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.