Nel campo dei beni culturali, da 30 anni l'attività nell' Area di Radiochimica del Dipartimento di Chimica Generale, ha riguardato in modo particolare l'applicazione dell'Analisi per Attivazione Neutronica Strumentale (INAA) agli studi di provenienza delle materie prime di manufatti di interesse archeologico. Il procedimento analitico utilizzato per l'acquisizione dei dati é l'Analisi per Attivazione Neutronica Strumentale (INAA) che consente la determinazione simultanea di numerosi elementi in traccia con elevate caratteristiche di precisione ed accuratezza. L'ampia base di dati analitici di partenza consente l'applicazione di diverse tecniche di indagine statistica al fine di individuare le variabili (tenore degli elementi in traccia) con il maggior potere discriminante, che, a loro volta, sono utilizzate per selezionare gruppi di oggetti (manufatti archeologici e campioni di materia prima) aventi la stessa "impronta digitale statistica" (elevato livello di similitudine). Si può quindi risalire alla caratterizzazione della sorgente di materia prima (periodo di sfruttamento, tecnologie estrattive impiegate, ecc.) e all'individuazione di percorsi commerciali o di scambio. Ad illustrare le potenzialità della metodologia sopradetta, viene esaminata in modo critico, lo studio di provenienza di manufatti archeologi ceramici di appliques fittili per letti funebri ritrovati in Lomellina. Le analisi del materiale ceramico condotta su dodici campioni provenienti da località diverse della Lomellina (precisamente Domo, Garlasco, Gropello, Mortara) e su un campione proveniente da S. Zenone Po, situato, invece, nel Pavese, messi a confronto con campioni di argilla e di laterizi prelevati dai resti di una fornace recentemente rinvenuta a Garlasco, ha dimostrato l'analogia della composizione fra questi ultimi e le appliques lomelline e la netta differenziazione dell' elemento fittile dal Pavese. I risultati costituiscono quindi la prova della produzione locale delle appliques in Lomellina. Si può ipotizzare una produzione locale anche nel Pavese, forse con un 'iniziale esportazione delle matrici.

Studio di provenienza di manufatti archeologici fittili: appliques e statuette.

ODDONE, MASSIMO;
2012-01-01

Abstract

Nel campo dei beni culturali, da 30 anni l'attività nell' Area di Radiochimica del Dipartimento di Chimica Generale, ha riguardato in modo particolare l'applicazione dell'Analisi per Attivazione Neutronica Strumentale (INAA) agli studi di provenienza delle materie prime di manufatti di interesse archeologico. Il procedimento analitico utilizzato per l'acquisizione dei dati é l'Analisi per Attivazione Neutronica Strumentale (INAA) che consente la determinazione simultanea di numerosi elementi in traccia con elevate caratteristiche di precisione ed accuratezza. L'ampia base di dati analitici di partenza consente l'applicazione di diverse tecniche di indagine statistica al fine di individuare le variabili (tenore degli elementi in traccia) con il maggior potere discriminante, che, a loro volta, sono utilizzate per selezionare gruppi di oggetti (manufatti archeologici e campioni di materia prima) aventi la stessa "impronta digitale statistica" (elevato livello di similitudine). Si può quindi risalire alla caratterizzazione della sorgente di materia prima (periodo di sfruttamento, tecnologie estrattive impiegate, ecc.) e all'individuazione di percorsi commerciali o di scambio. Ad illustrare le potenzialità della metodologia sopradetta, viene esaminata in modo critico, lo studio di provenienza di manufatti archeologi ceramici di appliques fittili per letti funebri ritrovati in Lomellina. Le analisi del materiale ceramico condotta su dodici campioni provenienti da località diverse della Lomellina (precisamente Domo, Garlasco, Gropello, Mortara) e su un campione proveniente da S. Zenone Po, situato, invece, nel Pavese, messi a confronto con campioni di argilla e di laterizi prelevati dai resti di una fornace recentemente rinvenuta a Garlasco, ha dimostrato l'analogia della composizione fra questi ultimi e le appliques lomelline e la netta differenziazione dell' elemento fittile dal Pavese. I risultati costituiscono quindi la prova della produzione locale delle appliques in Lomellina. Si può ipotizzare una produzione locale anche nel Pavese, forse con un 'iniziale esportazione delle matrici.
2012
9788855531818
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/456154
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