Background: l’ischemia critica degli arti inferiori (CLI) costituisce uno stato avanzato di arteriopatia obliterante periferica caratterizzata dalla presenza di dolore a riposo associato a lesioni ulcerative la cui prognosi è severa: ≈50% dei pazienti va incontro ad amputazione ad 1 anno dalla diagnosi. Per tali motivi esiste la necessità di nuove terapie per i pazienti “no-option”. In modelli animali l’iniezione intramuscolare di cellule progenitrici endoteliali (EPC) CD133+ circolanti di origine midollare favorisce i processi di vasculogenesi e neo-angiogenesi. Obiettivo del nostro studio era dimostrare la fattibilità di mobilizzare, raccogliere, selezionare EPC da sangue periferico dopo stimolazione con fattori di crescita ed iniettarle per via intramuscolare in pazienti affetti da CLI severa. Metodi: i soggetti arruolati erano pazienti “no-option” considerati candidati all’amputazione dell’arto. Le EPC sono state mobilizzate con GCSF e le CD133+ selezionate utilizzando il sistema “Miltenyi Biotec Clinimacs”. Quantificazione e caratterizzazione delle CD133+ sono state condotte mediante citometria a flusso (FACS). È stato inoltre valutato il numero di colonie di Hill ottenute da cellule mononucleate (MNC) degli stessi pazienti pre-mobilizzazione e al momento della raccolta leucaferetica e confrontato con quello ottenuto da donatori sani. Le CD133+ sono state iniettate nei muscoli dell’arto inferiore interessato dalle lesioni (50/60 iniezioni), in regime di anestesia locale. Un’aliquota di cellule è stata infine utilizzata per saggi di clonogenicità. I pazienti sono stati sottoposti ad ankle-brachial index (ABI) test ed ecocontrastografia in condizioni basali e dopo 3, 6, 9, e 12 mesi dal trapianto per valutare lo stato di perfusione dei tessuti. Il confronto è stato quantizzato mediante calcolo dell’area sotto la curva (AUC). Risultati: abbiamo arruolato un totale di 8 pazienti (6 uomini e 2 donne). La procedura è stata ben tollerata e non si sono osservati eventi avversi. L’analisi FACS ha dimostrato una variabilità di mobilizzazione interindividuale come atteso. Al follow-up a 12 mesi si è registrato un netto miglioramento della circolazione periferica rispetto al basale in 6 pazienti su 8 come dimostrato dalla misurazione ABI e della AUC. Nei 6 responders dopo 3 mesi il dolore era scomparso e la ferita rimarginata. I 2 pazienti non responsivi all’infusione di CD133+ erano entrambi diabetici. Il numero di colonie di Hill era significativamente inferiore nei pazienti rispetto ai controlli sani, ma dopo stimolazione con G-CSF i due valori diventavano paragonabili; nei 2 pazienti in cui la terapia non ha prodotto giovamento, il numero di colonie post G-CSF è rimasto invariato. Conclusioni: i risultati dello studio pilota condotto, indicano che le procedure di mobilizzazione, raccolta leucaferetica ed iniezione intramuscolare di CD133+ in pazienti affetti da CLI sono fattibili e sicure. I nostri dati sembrano inoltre indicare una buona efficacia della terapia. L’analisi della conta delle colonie di Hill indica che la scarsa mobilizzazione di cellule con proprietà clonogeniche potrebbe spiegare la mancanza di risposta nei pazienti diabetici.
Studio pilota sull'impiego di cellule CD133+ immunoselezionate per il trattamento di vasculopatie periferiche.
GNECCHI, MASSIMILIANO;CALLIADA, FABRIZIO;CERVIO, ELISABETTA;
2012-01-01
Abstract
Background: l’ischemia critica degli arti inferiori (CLI) costituisce uno stato avanzato di arteriopatia obliterante periferica caratterizzata dalla presenza di dolore a riposo associato a lesioni ulcerative la cui prognosi è severa: ≈50% dei pazienti va incontro ad amputazione ad 1 anno dalla diagnosi. Per tali motivi esiste la necessità di nuove terapie per i pazienti “no-option”. In modelli animali l’iniezione intramuscolare di cellule progenitrici endoteliali (EPC) CD133+ circolanti di origine midollare favorisce i processi di vasculogenesi e neo-angiogenesi. Obiettivo del nostro studio era dimostrare la fattibilità di mobilizzare, raccogliere, selezionare EPC da sangue periferico dopo stimolazione con fattori di crescita ed iniettarle per via intramuscolare in pazienti affetti da CLI severa. Metodi: i soggetti arruolati erano pazienti “no-option” considerati candidati all’amputazione dell’arto. Le EPC sono state mobilizzate con GCSF e le CD133+ selezionate utilizzando il sistema “Miltenyi Biotec Clinimacs”. Quantificazione e caratterizzazione delle CD133+ sono state condotte mediante citometria a flusso (FACS). È stato inoltre valutato il numero di colonie di Hill ottenute da cellule mononucleate (MNC) degli stessi pazienti pre-mobilizzazione e al momento della raccolta leucaferetica e confrontato con quello ottenuto da donatori sani. Le CD133+ sono state iniettate nei muscoli dell’arto inferiore interessato dalle lesioni (50/60 iniezioni), in regime di anestesia locale. Un’aliquota di cellule è stata infine utilizzata per saggi di clonogenicità. I pazienti sono stati sottoposti ad ankle-brachial index (ABI) test ed ecocontrastografia in condizioni basali e dopo 3, 6, 9, e 12 mesi dal trapianto per valutare lo stato di perfusione dei tessuti. Il confronto è stato quantizzato mediante calcolo dell’area sotto la curva (AUC). Risultati: abbiamo arruolato un totale di 8 pazienti (6 uomini e 2 donne). La procedura è stata ben tollerata e non si sono osservati eventi avversi. L’analisi FACS ha dimostrato una variabilità di mobilizzazione interindividuale come atteso. Al follow-up a 12 mesi si è registrato un netto miglioramento della circolazione periferica rispetto al basale in 6 pazienti su 8 come dimostrato dalla misurazione ABI e della AUC. Nei 6 responders dopo 3 mesi il dolore era scomparso e la ferita rimarginata. I 2 pazienti non responsivi all’infusione di CD133+ erano entrambi diabetici. Il numero di colonie di Hill era significativamente inferiore nei pazienti rispetto ai controlli sani, ma dopo stimolazione con G-CSF i due valori diventavano paragonabili; nei 2 pazienti in cui la terapia non ha prodotto giovamento, il numero di colonie post G-CSF è rimasto invariato. Conclusioni: i risultati dello studio pilota condotto, indicano che le procedure di mobilizzazione, raccolta leucaferetica ed iniezione intramuscolare di CD133+ in pazienti affetti da CLI sono fattibili e sicure. I nostri dati sembrano inoltre indicare una buona efficacia della terapia. L’analisi della conta delle colonie di Hill indica che la scarsa mobilizzazione di cellule con proprietà clonogeniche potrebbe spiegare la mancanza di risposta nei pazienti diabetici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.