Finalità dello studio: confrontare i risultati forniti dal polarimetro a scansione laser con compensazione corneale variabile (VCC) con quelli del polarimetro a compensazione corneale migliorata (ECC) e verificarne la correlazione con i risultati del CV in una popolazione di soggetti valutati per neuropatia ottica glaucomatosa. Materiali e metodi: sono stati considerati 339 occhi di 182 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Università di Pavia. I pazienti si sono sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata standard, polarimetria laser confocale con GDx-VCC e GDx-ECC. Di ogni esame GDx si è considerato la qualità dell’immagine Q, la tipicità della scansione (TSS), l’indice di fibre nervose (NFI), lo spessore medio dello strato delle fibre nervose (TSNIT average) e della sua parte superiore (TSNIT sup) e inferiore (TSNIT inf). I valori di Q, TSS ed i parametri morfometrici VCC ed ECC sono stati confrontati applicando il Wilcoxon signed-rank test e il coefficiente di concordanza di Lin. La correlazione tra parametri GDx e indici perimetrici MD e PSD è valutata calcolando l’indice di correlazione di Pearson “r”. Risultati: con VCC solo 204 immagini su 339 (60 %) sono di buona qualità (Q>7) mentre con ECC lo sono 325 su 339 (96 %). Con VCC 140 scansioni su 339 ( 41 %) hanno TSS<80 mentre con ECC sono atipiche 20 scansioni su 339 (6 %). ECC rispetto a VCC rileva costantemente spessori dello strato delle fibre nervose (TSNIT) inferiori e NFI superiori. Tutti i confronti tra ECC e VCC mostrano differenze statisticamente significative. I diversi parametri GDx correlano in modo significativo con gli indici perimetrici. La correlazione è migliore per i parametri di ECC e soprattutto NFI. Conclusioni: ECC rispetto a VCC è in grado di fornire immagini di qualità superiore. L’elevata qualità dell’esame è anche il primo presupposto per ritenere che lo strumento sia in grado di riprodurre in modo più affidabile la reale struttura di RNFL. Se si considera che ECC evidenzia spessori dello strato delle fibre nervose significativamente inferiori a VCC ed una buona correlazione con gli indici perimetrici, è possibile che GDx-ECC possa migliorare la precocità della diagnosi di glaucoma.

GDx-VCC e GDx-ECC nella diagnosi di glaucoma

MILANO, GIOVANNI;BORDIN, MARCO;RAIMONDI, MARTA;LANTERI, SARA;
2011-01-01

Abstract

Finalità dello studio: confrontare i risultati forniti dal polarimetro a scansione laser con compensazione corneale variabile (VCC) con quelli del polarimetro a compensazione corneale migliorata (ECC) e verificarne la correlazione con i risultati del CV in una popolazione di soggetti valutati per neuropatia ottica glaucomatosa. Materiali e metodi: sono stati considerati 339 occhi di 182 pazienti afferenti all’ambulatorio glaucoma della Clinica Oculistica dell’Università di Pavia. I pazienti si sono sottoposti a visita oculistica completa, perimetria automatizzata standard, polarimetria laser confocale con GDx-VCC e GDx-ECC. Di ogni esame GDx si è considerato la qualità dell’immagine Q, la tipicità della scansione (TSS), l’indice di fibre nervose (NFI), lo spessore medio dello strato delle fibre nervose (TSNIT average) e della sua parte superiore (TSNIT sup) e inferiore (TSNIT inf). I valori di Q, TSS ed i parametri morfometrici VCC ed ECC sono stati confrontati applicando il Wilcoxon signed-rank test e il coefficiente di concordanza di Lin. La correlazione tra parametri GDx e indici perimetrici MD e PSD è valutata calcolando l’indice di correlazione di Pearson “r”. Risultati: con VCC solo 204 immagini su 339 (60 %) sono di buona qualità (Q>7) mentre con ECC lo sono 325 su 339 (96 %). Con VCC 140 scansioni su 339 ( 41 %) hanno TSS<80 mentre con ECC sono atipiche 20 scansioni su 339 (6 %). ECC rispetto a VCC rileva costantemente spessori dello strato delle fibre nervose (TSNIT) inferiori e NFI superiori. Tutti i confronti tra ECC e VCC mostrano differenze statisticamente significative. I diversi parametri GDx correlano in modo significativo con gli indici perimetrici. La correlazione è migliore per i parametri di ECC e soprattutto NFI. Conclusioni: ECC rispetto a VCC è in grado di fornire immagini di qualità superiore. L’elevata qualità dell’esame è anche il primo presupposto per ritenere che lo strumento sia in grado di riprodurre in modo più affidabile la reale struttura di RNFL. Se si considera che ECC evidenzia spessori dello strato delle fibre nervose significativamente inferiori a VCC ed una buona correlazione con gli indici perimetrici, è possibile che GDx-ECC possa migliorare la precocità della diagnosi di glaucoma.
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