Nel corso del ‘900 l’esposizione occupazionale a piombo (Pb) ha occupato un posto di preminente interesse tra le problematiche considerate da medici del lavoro, igienisti ed autorità preposte. Nei decenni si è assistito ad una netta diminuzione dei livelli di esposizione, cui ha corrisposto una progressiva riduzione della frequenza e gravità dei quadri clinici. In Italia, relativamente alla prevenzione delle patologie da Pb, si è sviluppata una cultura molto avanzata che ha permesso di ottenere risultati ottimali. Il saturnismo, tuttavia, anche se oggi di rara osservazione nei paesi industrializzati, rappresenta un problema attuale nel resto del mondo. Descriviamo cinque casi d’intossicazione in lavoratori occupati presso impianti per il riciclo di batterie e altri materiali piombiferi (seconda fusione del Pb). Un paziente lavorava in Italia, mentre gli altri quattro erano impiegati, con diverse mansioni, presso due impianti in Cina. Tutti hanno segnalato cattive condizioni igieniche sul posto di lavoro con importante esposizione a fumi e vapori di Pb. Due casi hanno presentato coliche addominali accompagnate da vomito (uno mostrava orletto gengivale di Burton). Tali episodi hanno richiesto ospedalizzazione e, in un caso, era stata proposta laparotomia esplorativa nel sospetto di addome acuto chirugico. Gli altri tre casi hanno sofferto di dolore addominale ricorrente. Quattro casi presentavano anemia normocromica, normocitica, associata in tre casi a reticolocitosi; in due era presente iperuricemia e in uno punteggiatura basofila degli eritrociti. La diagnosi è stata confermata dal riscontro di elevate piombemia (Pb-B) e piomburia (Pb-U) e dall’alterazione degli indicatori d’effetto (ALA-D: acido δ-amino-levulinico deidratasi eritrocitaria; ALA-U: acido δ-amino-levulinico urinario; porfirine urinarie; zinco-protoporfirina eritrocitaria: ZP). L’esposizione è stata interrotta e i pazienti sono stati sottoposti a cicli di chelazione (EDTA) con graduale miglioramento clinico, accompagnato da normalizzazione degli indicatori biologici. I casi indicano che l’intossicazione professionale da Pb (fantasma del passato) può occasionalmente “apparire” nell’odierna pratica clinica. In particolare, periodi temporanei di lavoro in paesi in via di sviluppo possono essere causa di saturnismo “d’importazione”. L’anamnesi lavorativa e le analisi tossicologiche sono fondamentali per differenziare l’intossicazione saturnina da numerose malattie chirurgiche o internistiche che possono presentare simile sintomatologia.

Un fantasma del passato: saturnismo professionale

PETRACCA, MATTEO;BOERI, RICCARDO;FLACHI, DANIELA;STANCANELLI, MARIA;CANDURA, STEFANO
2013-01-01

Abstract

Nel corso del ‘900 l’esposizione occupazionale a piombo (Pb) ha occupato un posto di preminente interesse tra le problematiche considerate da medici del lavoro, igienisti ed autorità preposte. Nei decenni si è assistito ad una netta diminuzione dei livelli di esposizione, cui ha corrisposto una progressiva riduzione della frequenza e gravità dei quadri clinici. In Italia, relativamente alla prevenzione delle patologie da Pb, si è sviluppata una cultura molto avanzata che ha permesso di ottenere risultati ottimali. Il saturnismo, tuttavia, anche se oggi di rara osservazione nei paesi industrializzati, rappresenta un problema attuale nel resto del mondo. Descriviamo cinque casi d’intossicazione in lavoratori occupati presso impianti per il riciclo di batterie e altri materiali piombiferi (seconda fusione del Pb). Un paziente lavorava in Italia, mentre gli altri quattro erano impiegati, con diverse mansioni, presso due impianti in Cina. Tutti hanno segnalato cattive condizioni igieniche sul posto di lavoro con importante esposizione a fumi e vapori di Pb. Due casi hanno presentato coliche addominali accompagnate da vomito (uno mostrava orletto gengivale di Burton). Tali episodi hanno richiesto ospedalizzazione e, in un caso, era stata proposta laparotomia esplorativa nel sospetto di addome acuto chirugico. Gli altri tre casi hanno sofferto di dolore addominale ricorrente. Quattro casi presentavano anemia normocromica, normocitica, associata in tre casi a reticolocitosi; in due era presente iperuricemia e in uno punteggiatura basofila degli eritrociti. La diagnosi è stata confermata dal riscontro di elevate piombemia (Pb-B) e piomburia (Pb-U) e dall’alterazione degli indicatori d’effetto (ALA-D: acido δ-amino-levulinico deidratasi eritrocitaria; ALA-U: acido δ-amino-levulinico urinario; porfirine urinarie; zinco-protoporfirina eritrocitaria: ZP). L’esposizione è stata interrotta e i pazienti sono stati sottoposti a cicli di chelazione (EDTA) con graduale miglioramento clinico, accompagnato da normalizzazione degli indicatori biologici. I casi indicano che l’intossicazione professionale da Pb (fantasma del passato) può occasionalmente “apparire” nell’odierna pratica clinica. In particolare, periodi temporanei di lavoro in paesi in via di sviluppo possono essere causa di saturnismo “d’importazione”. L’anamnesi lavorativa e le analisi tossicologiche sono fondamentali per differenziare l’intossicazione saturnina da numerose malattie chirurgiche o internistiche che possono presentare simile sintomatologia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/733420
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