L'apertura al confronto internazionale ha rappresentato, fin dagli albori della disciplina economico-aziendale, un'importante opportunità di rinnovamento e di crescita culturale che ha interessato tutti gli studiosi che nelle varie epoche storiche, compresa quella attuale, hanno condiviso "la tensione a fare avanzare la frontiera della conoscenza su temi/problemi di comune interesse" (Coda, 2007: 15). Fra quest'ultimi è pacifico includere l'autore che secondo la più insigne dottrina, ha contribuito, con le sue opere, a dare il primo impulso al processo di elevazione della Ragioneria al rango di scienza, estendendone i contenuti dalla mera contabilità ai "principi teorico-pratici che debbono guidare l'amministrazione delle aziende di varia categoria" (Onida, 1951: 17): si tratta del milanese Francesco Villa (1801-1884). Nell'intento di approfondire le correlazioni e le interdipendenze esistenti fra i caratteri strutturali ed operativi che connotano le aziende, la cultura dell'ambiente nella quale esse operano e la teorica sottesa all'uso dei relativi conti, il presente studio focalizza l'attenzione sulle relazioni appena citate, nell'ambito di una specifica realtà aziendale, che tuttora rappresenta l'espressione più elevata della cultura sociale ed economica pavese, l'Almo Collegio Borromeo. La scelta di tale case study è dovuta principalmente all'interesse di analizzare l'impatto della metodologia contabile di derivazione austriaca - il metodo camerale - sul pensiero del Villa che fu professore ordinario di contabilità nell'Università di Pavia, nonché su una particolare azienda privata di utilità sociale, quale appunto il Collegio Borromeo.

L’influenza austriaca sul pensiero di Francesco Villa: il caso dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia

SOTTI, FRANCESCO;MAGLIACANI, MICHELA;DEMARTINI, MARIA CHIARA
2013-01-01

Abstract

L'apertura al confronto internazionale ha rappresentato, fin dagli albori della disciplina economico-aziendale, un'importante opportunità di rinnovamento e di crescita culturale che ha interessato tutti gli studiosi che nelle varie epoche storiche, compresa quella attuale, hanno condiviso "la tensione a fare avanzare la frontiera della conoscenza su temi/problemi di comune interesse" (Coda, 2007: 15). Fra quest'ultimi è pacifico includere l'autore che secondo la più insigne dottrina, ha contribuito, con le sue opere, a dare il primo impulso al processo di elevazione della Ragioneria al rango di scienza, estendendone i contenuti dalla mera contabilità ai "principi teorico-pratici che debbono guidare l'amministrazione delle aziende di varia categoria" (Onida, 1951: 17): si tratta del milanese Francesco Villa (1801-1884). Nell'intento di approfondire le correlazioni e le interdipendenze esistenti fra i caratteri strutturali ed operativi che connotano le aziende, la cultura dell'ambiente nella quale esse operano e la teorica sottesa all'uso dei relativi conti, il presente studio focalizza l'attenzione sulle relazioni appena citate, nell'ambito di una specifica realtà aziendale, che tuttora rappresenta l'espressione più elevata della cultura sociale ed economica pavese, l'Almo Collegio Borromeo. La scelta di tale case study è dovuta principalmente all'interesse di analizzare l'impatto della metodologia contabile di derivazione austriaca - il metodo camerale - sul pensiero del Villa che fu professore ordinario di contabilità nell'Università di Pavia, nonché su una particolare azienda privata di utilità sociale, quale appunto il Collegio Borromeo.
2013
8878980765
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