Esamina l’affermazione conciliare che prescrive la conservazione, la promozione e la valorizzazione del ‘tesoro della musica sacra’, individuando gli spazi possibili di fruizione del thesaurus dentro e fuori l’ambito liturgico – spazi che possono arredarsi diversamente a seconda della loro prossimità o della loro distanza dall’evento liturgico e nei quali la parte di patrimonio riproposta ‘funziona’ diversamente e diversamente viene fruita a seconda del modo in cui il ‘patrimonio’ riproposto viene contestualizzato. Distingue pertanto un uso ‘culturale’, un uso ‘ecclesiale’ e un uso ‘liturgico’ delle composizioni ‘sacre’ del passato, determinato dal rapporto che si instaura da un lato tra musica, esecutori e ascoltatori, e dall’altro lato tra musica, fede proclamata e fede professata.
L’uso del ‘tesoro della musica sacra’ – e del canto gregoriano – nella liturgia rinnovata celebrata nelle lingue nazionali
SABAINO, DANIELE
2013-01-01
Abstract
Esamina l’affermazione conciliare che prescrive la conservazione, la promozione e la valorizzazione del ‘tesoro della musica sacra’, individuando gli spazi possibili di fruizione del thesaurus dentro e fuori l’ambito liturgico – spazi che possono arredarsi diversamente a seconda della loro prossimità o della loro distanza dall’evento liturgico e nei quali la parte di patrimonio riproposta ‘funziona’ diversamente e diversamente viene fruita a seconda del modo in cui il ‘patrimonio’ riproposto viene contestualizzato. Distingue pertanto un uso ‘culturale’, un uso ‘ecclesiale’ e un uso ‘liturgico’ delle composizioni ‘sacre’ del passato, determinato dal rapporto che si instaura da un lato tra musica, esecutori e ascoltatori, e dall’altro lato tra musica, fede proclamata e fede professata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.