Le malattie cardiovascolari (CVD) rappresentano, al giorno d’oggi, una delle principali cause di morte e di disabilità nei paesi industrializzati Solo in Italia, infatti, rappresentano la prima causa di tutti i decessi,precedendo la mortalità per patologia tumorale Molteplici sono i fattori di rischio coinvolti nelle CVD tra i quali sono compresi fattori così detti non modificabili come sesso, ereditarietà ed età, nonché fattori modificabili come dislipidemia, tabagismo, ipertensione arteriosa, sedentarietà, sovrappeso ed obesità Tra i fattori modificabili più importanti legati allo sviluppo e alla progressione della patologia aterosclerotica vi è senza dubbio la dislipidemia È stato dimostrato, infatti, che una riduzione del 10% dei valori di colesterolo plasmatico abbassa del 13% la probabilità di mortalità per eventi cardiovascolari La dislipidemia, oltre a essere facilmente evidenziabile tramite il rilevamento dell’alterazione dei livelli ematici di colesterolo totale, colesterolo LDL, HDL e trigliceridi, è potenzialmente controllabile tramite diverse e consequenziali strategie terapeutiche. Il primo approccio deve essere senza dubbio di tipo medico-nutrizionale, ovvero la correzione delle abitudini alimentari, tramite l’impostazione di un ade guato schema dietetico bilanciato in macronutrienti, e la modifica degli stili di vita, come la dismissione al fumo, l’incremento dell’attività fisica e la riduzione della sedentarietà. Nelle condizioni di dislipidemia lieve o moderata o nel caso in cui, dopo un adeguato periodo di adesione alle prescrizioni elencate in precedenza, i risultati non siano ottimali, si può ricorrere ad un'integrazione nutraceutica, prima di passare alla terapia farmacologica propriamente detta.
Nutraceutici nella terapia delle dislipidemie
CENA, HELLAS;MAFFONI, SILVIA IRENE
2013-01-01
Abstract
Le malattie cardiovascolari (CVD) rappresentano, al giorno d’oggi, una delle principali cause di morte e di disabilità nei paesi industrializzati Solo in Italia, infatti, rappresentano la prima causa di tutti i decessi,precedendo la mortalità per patologia tumorale Molteplici sono i fattori di rischio coinvolti nelle CVD tra i quali sono compresi fattori così detti non modificabili come sesso, ereditarietà ed età, nonché fattori modificabili come dislipidemia, tabagismo, ipertensione arteriosa, sedentarietà, sovrappeso ed obesità Tra i fattori modificabili più importanti legati allo sviluppo e alla progressione della patologia aterosclerotica vi è senza dubbio la dislipidemia È stato dimostrato, infatti, che una riduzione del 10% dei valori di colesterolo plasmatico abbassa del 13% la probabilità di mortalità per eventi cardiovascolari La dislipidemia, oltre a essere facilmente evidenziabile tramite il rilevamento dell’alterazione dei livelli ematici di colesterolo totale, colesterolo LDL, HDL e trigliceridi, è potenzialmente controllabile tramite diverse e consequenziali strategie terapeutiche. Il primo approccio deve essere senza dubbio di tipo medico-nutrizionale, ovvero la correzione delle abitudini alimentari, tramite l’impostazione di un ade guato schema dietetico bilanciato in macronutrienti, e la modifica degli stili di vita, come la dismissione al fumo, l’incremento dell’attività fisica e la riduzione della sedentarietà. Nelle condizioni di dislipidemia lieve o moderata o nel caso in cui, dopo un adeguato periodo di adesione alle prescrizioni elencate in precedenza, i risultati non siano ottimali, si può ricorrere ad un'integrazione nutraceutica, prima di passare alla terapia farmacologica propriamente detta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.