Le “lettere itinerarie” scritte dal conte cremonese Giambattista Biffi agli amici più cari in occasione di quattro lunghi viaggi che lo portano nel corso degli anni Settanta del XVIII secolo a visitare Venezia, Genova, la Francia meridionale e Ferrara (recentemente pubblicate a cura di E. Carriero, Lecce 2011) rappresentano una testimonianza interessante delle modalità di approccio, descrizione e riflessione su diverse realtà urbane e sociali da parte di un osservatore del tutto particolare. Le sue lettere, dense di indicazioni puntuali relative alla configurazione delle città visitate e ai loro monumenti (chiese, palazzi pubblici e privati), si prestano a diversi piani di lettura. Se le descrizioni di monumenti, dipinti e opere d’arte ricalcano o sono talora fortemente condizionate dalla guidistica dell’epoca (alla quale il conte fa riferimento), innegabili sono le curiosità culturali del Biffi, i suoi interessi antiquari e letterari, che lo portano a vedere e descrivere collezioni private e biblioteche. La visita delle singole città non è casuale, ma sembra seguire un programma prestabilito. Non mancano nelle sue lettere osservazioni sulla società, sui costumi, sull’economia e sulla politica, argomenti che dimostrando la sua adesione alla cultura illuminista e il suo aggiornamento circa temi di interesse nazionale e internazionale. Di particolare interesse risultano inoltre i confronti tra le diverse realtà urbane e le riflessioni sulle cause di decadenza di alcune città, o sull’incuria nei confronti dei monumenti. I suoi contatti con gli esponenti dell’aristocrazia italiana gli consentono inoltre l’accesso ad importanti collezioni artistiche, delle quali egli offre descrizioni inedite, come nel caso del castello di Ferrara o di alcune raccolte private genovesi. Obiettivo dell’indagine è quello di individuare i principali piani di lettura possibili per l’intero corpus delle lettere, soffermandosi in particolare sul viaggio a Genova.

Immagini di città nelle "lettere itinerarie" del conte cremonese Giambattista Biffi (1773- 1777): osservazioni preliminari

VISIOLI, MONICA
2014-01-01

Abstract

Le “lettere itinerarie” scritte dal conte cremonese Giambattista Biffi agli amici più cari in occasione di quattro lunghi viaggi che lo portano nel corso degli anni Settanta del XVIII secolo a visitare Venezia, Genova, la Francia meridionale e Ferrara (recentemente pubblicate a cura di E. Carriero, Lecce 2011) rappresentano una testimonianza interessante delle modalità di approccio, descrizione e riflessione su diverse realtà urbane e sociali da parte di un osservatore del tutto particolare. Le sue lettere, dense di indicazioni puntuali relative alla configurazione delle città visitate e ai loro monumenti (chiese, palazzi pubblici e privati), si prestano a diversi piani di lettura. Se le descrizioni di monumenti, dipinti e opere d’arte ricalcano o sono talora fortemente condizionate dalla guidistica dell’epoca (alla quale il conte fa riferimento), innegabili sono le curiosità culturali del Biffi, i suoi interessi antiquari e letterari, che lo portano a vedere e descrivere collezioni private e biblioteche. La visita delle singole città non è casuale, ma sembra seguire un programma prestabilito. Non mancano nelle sue lettere osservazioni sulla società, sui costumi, sull’economia e sulla politica, argomenti che dimostrando la sua adesione alla cultura illuminista e il suo aggiornamento circa temi di interesse nazionale e internazionale. Di particolare interesse risultano inoltre i confronti tra le diverse realtà urbane e le riflessioni sulle cause di decadenza di alcune città, o sull’incuria nei confronti dei monumenti. I suoi contatti con gli esponenti dell’aristocrazia italiana gli consentono inoltre l’accesso ad importanti collezioni artistiche, delle quali egli offre descrizioni inedite, come nel caso del castello di Ferrara o di alcune raccolte private genovesi. Obiettivo dell’indagine è quello di individuare i principali piani di lettura possibili per l’intero corpus delle lettere, soffermandosi in particolare sul viaggio a Genova.
2014
9788898547098
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/980234
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