La derivazione degli ovociti umani e dei follicoli primari nella donna rappresenta tuttora un argomento dibattuto. E’ provato che le componenti per i nuovi follicoli primari umani differenzino sequenzialmente e de novo da progenitori mesenchimali che risiedono nella tonaca albuginea dell’ovaio. Lo scopo del presente lavoro consiste nella caratterizzazione morfologica e funzionale di popolazioni cellulari isolate da liquido follicolare umano (altrimenti inutilizzato dopo l’isolamento degli ovociti) raccolto durante le di pick-up per la PMA. Le cellule ottenute dal liquido follicolare di pazienti in terapia con rFSH e agonisti o antagonisti del GNrh per cicli FIVET-ICSI (n=165) sono state mantenute in condizioni minime di coltura in medium privo di fattori di crescita specifici (come il LIF). In particolare si è proceduto all’analisi di una sottopopolazione di cellule, presunte staminali mesenchimali (MSC), coltivate in vitro per oltre 3 settimane, parallelamente a cellule MSC di midollo osseo umano impiegate come controllo positivo. L’analisi morfologica ha rivelato una popolazione cellulare eterogenea con fenotipi epiteliali, fibroblastici e neurali. In particolare, le cellule con aspetto fibroblastico appaiono simili alle MSC. I risultati immunocitochimici e citofluorimetrici mostrano che la maggior parte di tali cellule sono positive per marcatori tipicamente mesenchimali come vimentina, CD90, CD73, CD44 e CD105, e negative per citocheratine, CD34 e CD45. L’attività proliferativa e la capacità di formare colonie sono state valutate a differenti tempi di coltura in condizioni minime. Il saggio di incorporazione della BrdU mostra circa il 60% di cellule proliferanti nei primi 10 giorni di coltura e una diminuzione del 20% nella settimana successiva. La formazione di colonie è osservata a 13 giorni di coltura. La multipotenza delle cellule mesenchimali è stata saggiata in vitro mediante l’induzione del differenziamento in senso osteogenico. Per confermarne la caratteristica plasticità cellulare, sono inoltre stati condotti esperimenti di coltura su scaffold di criogel gelatinoso, materiale molto promettente per la sua biocompatibilità, in particolare nel campo della chirurgia ricostruttiva dell’osso. Analisi preliminari al microscopio confocale ed elettronico a scansione mostrano una capacità di crescita cellulare sia sulla superficie sia negli interstizi dello scaffold, fino alla profondità di 60μm. L’interesse di questo studio consiste nell’uso di un liquido biologico di scarto come possibile nuova fonte di MSC da impiegare per la maturazione in vitro degli ovociti o nell’ambito dell’ingegneria tissutale.

Cellule staminali mesenchimali da liquido follicolare ovarico umano: caratterizzazione morfologica e funzionale

RIVA, FEDERICA;NAPPI, ROSSELLA
2012-01-01

Abstract

La derivazione degli ovociti umani e dei follicoli primari nella donna rappresenta tuttora un argomento dibattuto. E’ provato che le componenti per i nuovi follicoli primari umani differenzino sequenzialmente e de novo da progenitori mesenchimali che risiedono nella tonaca albuginea dell’ovaio. Lo scopo del presente lavoro consiste nella caratterizzazione morfologica e funzionale di popolazioni cellulari isolate da liquido follicolare umano (altrimenti inutilizzato dopo l’isolamento degli ovociti) raccolto durante le di pick-up per la PMA. Le cellule ottenute dal liquido follicolare di pazienti in terapia con rFSH e agonisti o antagonisti del GNrh per cicli FIVET-ICSI (n=165) sono state mantenute in condizioni minime di coltura in medium privo di fattori di crescita specifici (come il LIF). In particolare si è proceduto all’analisi di una sottopopolazione di cellule, presunte staminali mesenchimali (MSC), coltivate in vitro per oltre 3 settimane, parallelamente a cellule MSC di midollo osseo umano impiegate come controllo positivo. L’analisi morfologica ha rivelato una popolazione cellulare eterogenea con fenotipi epiteliali, fibroblastici e neurali. In particolare, le cellule con aspetto fibroblastico appaiono simili alle MSC. I risultati immunocitochimici e citofluorimetrici mostrano che la maggior parte di tali cellule sono positive per marcatori tipicamente mesenchimali come vimentina, CD90, CD73, CD44 e CD105, e negative per citocheratine, CD34 e CD45. L’attività proliferativa e la capacità di formare colonie sono state valutate a differenti tempi di coltura in condizioni minime. Il saggio di incorporazione della BrdU mostra circa il 60% di cellule proliferanti nei primi 10 giorni di coltura e una diminuzione del 20% nella settimana successiva. La formazione di colonie è osservata a 13 giorni di coltura. La multipotenza delle cellule mesenchimali è stata saggiata in vitro mediante l’induzione del differenziamento in senso osteogenico. Per confermarne la caratteristica plasticità cellulare, sono inoltre stati condotti esperimenti di coltura su scaffold di criogel gelatinoso, materiale molto promettente per la sua biocompatibilità, in particolare nel campo della chirurgia ricostruttiva dell’osso. Analisi preliminari al microscopio confocale ed elettronico a scansione mostrano una capacità di crescita cellulare sia sulla superficie sia negli interstizi dello scaffold, fino alla profondità di 60μm. L’interesse di questo studio consiste nell’uso di un liquido biologico di scarto come possibile nuova fonte di MSC da impiegare per la maturazione in vitro degli ovociti o nell’ambito dell’ingegneria tissutale.
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