Trichoderma è un genere di fungo filamentoso del suolo, cosmopolita, in grado di colonizzare substrati molto diversi fra loro che presenta alti tassi di crescita, Nel corso di un precedente studio, svolto presso il laboratorio di Micologia dell’Università di Pavia, sono stati individuati ceppi di Trichoderma in grado di crescere su miscele pesanti di idrocarburi (BTZ) che hanno dato prova di abbattere in modo altamente significativo la componente costituita dagli idrocarburi policiclici aromatici in vitro e in mesocosmo. La presente ricerca ha avuto come obiettivo l’analisi degli enzimi prodotti da ceppi di Trichoderma coinvolti nel processo della degradazione degli idrocarburi A tale scopo, ceppi appartenenti a questo genere sono stati scelti tra isolati provenienti da diversi substrati come suoli inquinati da idrocarburi (Trichoderma atroviride P. Karst., F8), gesso di defecazione (Trichoderma harzianum Rifai, EV2A) e riso (Trichoderma asperellum Samuels, Lieckf. & Nirenberg, EVT4). Dalla letteratura si evidenzia che uno dei possibili modi con cui i funghi possono degradare gli idrocarburi è mediante il set di enzimi lignolitici, composto da 3 enzimi che catalizzano reazioni di ossidoriduzione. I primi due enzimi appartengono alla superfamiglia delle perossidasi e sono la Lignina Perossidasi (LiP) e la Manganese Perossidasi (MnP). L’ultimo enzima appartiene alla superfamiglia delle multirame blu ed è la Laccasi (Lac). I ceppi sono stati coltivati in beuta a 25 °C, in agitazione in brodo colturale costituito da Kirk’s Medium modificato, costituito da un substrato minerale con aggiunta di una miscela di idrocarburi a basso tenore di zolfo (BTZ) come unica fonte di carbonio. I test enzimatici, basati su metodiche standard, sono stati effettuati sul brodo colturale ogni 3 giorni per 31 giorni, rilevando con saggi spettrofotometrici il titolo di LiP, MnP e Lac. I controlli negativi erano rappresentati da coltura in Kirk’s Medium tal quale e da Kirk’s Medium con solo glucosio come unica fonte di carbonio. I risultati evidenziano che la produzione di tali enzimi è indotta dalla presenza dell’idrocarburo e non si riscontra mai nei controlli negativi. Tra i ceppi analizzati il ceppo di T. harzianum EV2A ha picchi di produzione di LiP di circa il 40% superiori rispetto agli altri ceppi, mentre per quanto riguarda gli altri due enzimi i livelli di produzione sono pressoché simili. La quasi totalità della letteratura a noi nota riporta produzioni degli enzimi lignolitici da parte di basidiomiceti coltivati su substrati legnosi in forma di segatura o truciolati, substrati comunque non tossici. I dati qui riportati sono i primi relativi al fungo filamentoso Trichoderma di cui non si hanno dati di letteratura relativamente a tale attività, né su legno né su substrati tossici quale il BTZ. Questo studio apre quindi nuovi orizzonti per processi di biorisanamento di suoli inquinati da idrocarburi con l’uso di Trichoderma, un fungo di facile coltivazione, adattabile a diverse condizioni, anche noto per le sue potenzialità come stimolante della crescita delle piante.

Potenzialità di Trichoderma nel biorisanamento

TOSI, SOLVEIG;PICCO, ANNA MARIA
2014-01-01

Abstract

Trichoderma è un genere di fungo filamentoso del suolo, cosmopolita, in grado di colonizzare substrati molto diversi fra loro che presenta alti tassi di crescita, Nel corso di un precedente studio, svolto presso il laboratorio di Micologia dell’Università di Pavia, sono stati individuati ceppi di Trichoderma in grado di crescere su miscele pesanti di idrocarburi (BTZ) che hanno dato prova di abbattere in modo altamente significativo la componente costituita dagli idrocarburi policiclici aromatici in vitro e in mesocosmo. La presente ricerca ha avuto come obiettivo l’analisi degli enzimi prodotti da ceppi di Trichoderma coinvolti nel processo della degradazione degli idrocarburi A tale scopo, ceppi appartenenti a questo genere sono stati scelti tra isolati provenienti da diversi substrati come suoli inquinati da idrocarburi (Trichoderma atroviride P. Karst., F8), gesso di defecazione (Trichoderma harzianum Rifai, EV2A) e riso (Trichoderma asperellum Samuels, Lieckf. & Nirenberg, EVT4). Dalla letteratura si evidenzia che uno dei possibili modi con cui i funghi possono degradare gli idrocarburi è mediante il set di enzimi lignolitici, composto da 3 enzimi che catalizzano reazioni di ossidoriduzione. I primi due enzimi appartengono alla superfamiglia delle perossidasi e sono la Lignina Perossidasi (LiP) e la Manganese Perossidasi (MnP). L’ultimo enzima appartiene alla superfamiglia delle multirame blu ed è la Laccasi (Lac). I ceppi sono stati coltivati in beuta a 25 °C, in agitazione in brodo colturale costituito da Kirk’s Medium modificato, costituito da un substrato minerale con aggiunta di una miscela di idrocarburi a basso tenore di zolfo (BTZ) come unica fonte di carbonio. I test enzimatici, basati su metodiche standard, sono stati effettuati sul brodo colturale ogni 3 giorni per 31 giorni, rilevando con saggi spettrofotometrici il titolo di LiP, MnP e Lac. I controlli negativi erano rappresentati da coltura in Kirk’s Medium tal quale e da Kirk’s Medium con solo glucosio come unica fonte di carbonio. I risultati evidenziano che la produzione di tali enzimi è indotta dalla presenza dell’idrocarburo e non si riscontra mai nei controlli negativi. Tra i ceppi analizzati il ceppo di T. harzianum EV2A ha picchi di produzione di LiP di circa il 40% superiori rispetto agli altri ceppi, mentre per quanto riguarda gli altri due enzimi i livelli di produzione sono pressoché simili. La quasi totalità della letteratura a noi nota riporta produzioni degli enzimi lignolitici da parte di basidiomiceti coltivati su substrati legnosi in forma di segatura o truciolati, substrati comunque non tossici. I dati qui riportati sono i primi relativi al fungo filamentoso Trichoderma di cui non si hanno dati di letteratura relativamente a tale attività, né su legno né su substrati tossici quale il BTZ. Questo studio apre quindi nuovi orizzonti per processi di biorisanamento di suoli inquinati da idrocarburi con l’uso di Trichoderma, un fungo di facile coltivazione, adattabile a diverse condizioni, anche noto per le sue potenzialità come stimolante della crescita delle piante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/981072
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