La carie dentale è una delle più comuni malattie infettive dell’uomo alla cui genesi concorrono almeno tre elementi, l’ospite, la dieta e specifici batteri cariogeni, indigeni del cavo orale. Questi microorganismi manifestano il proprio potenziale patogeno quando il delicato equilibrio esistente tra difese dell’ospite e potere aggressivo microbico si rompe. La carie dentale richiede l’iniziale accumulo di placca, biofilm microbico che permette ai microrganismi inclusi di persistere sulla superficie di denti e gengive. L’agente eziologico principale è lo Streptococcus mutans che, in presenza di saccarosio, produce mutano, polimero che partecipa alla formazione della placca e favorisce la tenace adesione dei batteri alla superficie dentale, e acido lattico, responsabile della demineralizzazione dell’idrossiapatite del dente. La riduzione della placca e/o il controllo della sua proliferazione svolgono, pertanto, un ruolo cruciale nella riduzione dell’incidenza della carie e, di conseguenza, numerose sostanze capaci di disaggregare S. mutans dalla placca o di interferire con la sua adesione sono attualmente allo studio. Da numerosi lavori apparsi in letteratura e da studi da noi condotti è chiaramente emerso che anche i componenti di comuni alimenti e/o bevande possono proteggere nei confronti della carie ed essere di aiuto nel mantenimento della salute orale. Ad esempio, componenti polifenolici del tè e del mirtillo possiedono attività antiplacca poiché inibiscono la produzione di biofilm e acidi. Nell’ambito delle ricerche condotte sui componenti alimentari con attività anti-carie, un importante contributo è costituito dagli studi da noi condotti su caffè, caffè d’orzo e vino, tipiche bevande italiane di amplissima diffusione. Infatti, sono state evidenziate per queste bevande e alcuni loro componenti ottenuti mediante SPE (solid phase extraction) e/o GFC (gel filtration chromatography) proprietà antiadesive e antibiofilm dirette nei confronti di S. mutans e altri streptococchi del cavo orale. Verranno presentati i risultati più interessanti ottenuti nel corso delle nostre indagini con alcuni dei componenti esaminati, quali melanoidine del caffè e caffè d’orzo, e proantocianidine del vino. In particolare, verranno analizzati i risultati ottenuti con ceppi ATCC e clinici cimentati con i vari componenti alimentari in esperimenti di adesione a e distacco da particelle di idrossiapatite, coaggregazione, adesione a cellule in coltura, e formazione di biofilm. Sebbene debba essere usata cautela nell’interpretazione del significato in vivo degli studi condotti in vitro, i nostri risultati suggeriscono che alcuni dei componenti analizzati potrebbero essere utilizzati per la produzione di cibi fortificati, prebiotici, dentifrici e collutori utili nella profilassi e/o terapia della carie dentale.

Sostanze presenti negli alimenti ad attività inibente l’adesione dei batteri cariogeni

PAPETTI, ADELE;DAGLIA, MARIA;GAZZANI, GABRIELLA;
2010-01-01

Abstract

La carie dentale è una delle più comuni malattie infettive dell’uomo alla cui genesi concorrono almeno tre elementi, l’ospite, la dieta e specifici batteri cariogeni, indigeni del cavo orale. Questi microorganismi manifestano il proprio potenziale patogeno quando il delicato equilibrio esistente tra difese dell’ospite e potere aggressivo microbico si rompe. La carie dentale richiede l’iniziale accumulo di placca, biofilm microbico che permette ai microrganismi inclusi di persistere sulla superficie di denti e gengive. L’agente eziologico principale è lo Streptococcus mutans che, in presenza di saccarosio, produce mutano, polimero che partecipa alla formazione della placca e favorisce la tenace adesione dei batteri alla superficie dentale, e acido lattico, responsabile della demineralizzazione dell’idrossiapatite del dente. La riduzione della placca e/o il controllo della sua proliferazione svolgono, pertanto, un ruolo cruciale nella riduzione dell’incidenza della carie e, di conseguenza, numerose sostanze capaci di disaggregare S. mutans dalla placca o di interferire con la sua adesione sono attualmente allo studio. Da numerosi lavori apparsi in letteratura e da studi da noi condotti è chiaramente emerso che anche i componenti di comuni alimenti e/o bevande possono proteggere nei confronti della carie ed essere di aiuto nel mantenimento della salute orale. Ad esempio, componenti polifenolici del tè e del mirtillo possiedono attività antiplacca poiché inibiscono la produzione di biofilm e acidi. Nell’ambito delle ricerche condotte sui componenti alimentari con attività anti-carie, un importante contributo è costituito dagli studi da noi condotti su caffè, caffè d’orzo e vino, tipiche bevande italiane di amplissima diffusione. Infatti, sono state evidenziate per queste bevande e alcuni loro componenti ottenuti mediante SPE (solid phase extraction) e/o GFC (gel filtration chromatography) proprietà antiadesive e antibiofilm dirette nei confronti di S. mutans e altri streptococchi del cavo orale. Verranno presentati i risultati più interessanti ottenuti nel corso delle nostre indagini con alcuni dei componenti esaminati, quali melanoidine del caffè e caffè d’orzo, e proantocianidine del vino. In particolare, verranno analizzati i risultati ottenuti con ceppi ATCC e clinici cimentati con i vari componenti alimentari in esperimenti di adesione a e distacco da particelle di idrossiapatite, coaggregazione, adesione a cellule in coltura, e formazione di biofilm. Sebbene debba essere usata cautela nell’interpretazione del significato in vivo degli studi condotti in vitro, i nostri risultati suggeriscono che alcuni dei componenti analizzati potrebbero essere utilizzati per la produzione di cibi fortificati, prebiotici, dentifrici e collutori utili nella profilassi e/o terapia della carie dentale.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/225190
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact