Trichoderma è un genere microfungino cosmopolita, caratterizzato da rapida crescita ed elevato tasso di sporificazione, in grado di colonizzare habitat molto diversi fra loro. Specie di questo genere possono esplicare azione antagonistica nei confronti di altri funghi, anche grazie alla produzione di sostanze antibiotiche ed esoenzimi, rivestendo quindi un importante ruolo nel controllo biologico delle colture. In particolare, la specie Trichoderma asperellum Samuels, Lieckf. & Nirenberg è già nota per le spiccate capacità di biocontrollo nei confronti di numerosi funghi fitopatogeni. In seguito ad isolamento da riso di un ceppo appartenente a questa specie (ceppo denominato EVT4), vari test sono stati eseguiti al fine di analizzare l’attività nei confronti dei principali patogeni della medesima coltura. I risultati relativi al contenimento di Fusarium spp. sono stati fra i più interessanti. Il ceppo T. asperellum EVT4, infatti, ha dimostrato ottima capacità inibitrice nei confronti di tale genere e, in particolare, della specie Fusarium fujikuroi Nirenberg ceppo EVF3. In seguito a tali osservazioni, oltre al fatto che il genere Trichoderma è noto per essere capace di esprimere numerosi enzimi degradativi, si è ritenuto opportuno sottoporre ad ulteriori indagini il microfungo, soprattutto in termini di produzione di cellulasi e xylanasi, gli esoenzimi attivi nella degradazione delle componenti insolubili della parete vegetale. Le cellulasi rappresentano una famiglia di enzimi in grado di agire a più fasi sulla cellulosa: primariamente, mediante le endocellulasi, effettuano tagli randomici all’interno della macromolecola al fine di generare nuove estremità della catena polisaccaridica, successivamente tali estremità sono soggette all’azione delle esocellulasi che liberano tetra o disaccaridi. Su tali prodotti agiscono le cellobiasi (o beta-glucosidasi) che liberano monomeri glucosidici. Le xylanasi sono gli enzimi che numerosi funghi usano per degradare la emicellulosa. In questo lavoro i test enzimatici sono stati effettuati tramite inoculo di T. asperellum EVT4 su paglia sterile sminuzzata e idratata con acqua distillata sterile. A intervalli regolari sono stati valutati: a) il titolo totale di cellulasi e xylanasi prodotte tramite saggi spettrofotometrici; b) la produzione di CO2 come indicatore di attività metabolica; c) le componenti solubili e insolubili presenti nella paglia rimanente. I risultati hanno permesso di evidenziare una significativa produzione di CO2 nella paglia trattata, un picco di produzione degli enzimi tra il 10° e il 20° giorno dall’inoculo, un aumento del titolo degli zuccheri riducenti liberi e una diminuzione della componente insolubile della paglia. I risultati ottenuti indicano come T. asperellum EVT4 possa degradare la cellulosa e l’emicellulosa, aumentando in modo significativo il tasso di degradazione di parte della componente insolubile della paglia. T. asperellum EVT4 sembrerebbe quindi un ottimo candidato utilizzabile in campo: aggiunto a paglia, potrebbe permettere la formulazione di una "Agro-matrice Bioattiva" più facilmente degradabile e, allo stesso tempo efficace per il controllo biologico di funghi fitopatogeni.

Potenzialità applicative di agromatrici arricchite con Trichoderma asperellum

CHINAGLIA, SELENE;GRANATA, MIRKO UMBERTO;RODOLFI, MARINELLA;TOSI, SOLVEIG;CELLA, RINO;PICCO, ANNA MARIA
2014-01-01

Abstract

Trichoderma è un genere microfungino cosmopolita, caratterizzato da rapida crescita ed elevato tasso di sporificazione, in grado di colonizzare habitat molto diversi fra loro. Specie di questo genere possono esplicare azione antagonistica nei confronti di altri funghi, anche grazie alla produzione di sostanze antibiotiche ed esoenzimi, rivestendo quindi un importante ruolo nel controllo biologico delle colture. In particolare, la specie Trichoderma asperellum Samuels, Lieckf. & Nirenberg è già nota per le spiccate capacità di biocontrollo nei confronti di numerosi funghi fitopatogeni. In seguito ad isolamento da riso di un ceppo appartenente a questa specie (ceppo denominato EVT4), vari test sono stati eseguiti al fine di analizzare l’attività nei confronti dei principali patogeni della medesima coltura. I risultati relativi al contenimento di Fusarium spp. sono stati fra i più interessanti. Il ceppo T. asperellum EVT4, infatti, ha dimostrato ottima capacità inibitrice nei confronti di tale genere e, in particolare, della specie Fusarium fujikuroi Nirenberg ceppo EVF3. In seguito a tali osservazioni, oltre al fatto che il genere Trichoderma è noto per essere capace di esprimere numerosi enzimi degradativi, si è ritenuto opportuno sottoporre ad ulteriori indagini il microfungo, soprattutto in termini di produzione di cellulasi e xylanasi, gli esoenzimi attivi nella degradazione delle componenti insolubili della parete vegetale. Le cellulasi rappresentano una famiglia di enzimi in grado di agire a più fasi sulla cellulosa: primariamente, mediante le endocellulasi, effettuano tagli randomici all’interno della macromolecola al fine di generare nuove estremità della catena polisaccaridica, successivamente tali estremità sono soggette all’azione delle esocellulasi che liberano tetra o disaccaridi. Su tali prodotti agiscono le cellobiasi (o beta-glucosidasi) che liberano monomeri glucosidici. Le xylanasi sono gli enzimi che numerosi funghi usano per degradare la emicellulosa. In questo lavoro i test enzimatici sono stati effettuati tramite inoculo di T. asperellum EVT4 su paglia sterile sminuzzata e idratata con acqua distillata sterile. A intervalli regolari sono stati valutati: a) il titolo totale di cellulasi e xylanasi prodotte tramite saggi spettrofotometrici; b) la produzione di CO2 come indicatore di attività metabolica; c) le componenti solubili e insolubili presenti nella paglia rimanente. I risultati hanno permesso di evidenziare una significativa produzione di CO2 nella paglia trattata, un picco di produzione degli enzimi tra il 10° e il 20° giorno dall’inoculo, un aumento del titolo degli zuccheri riducenti liberi e una diminuzione della componente insolubile della paglia. I risultati ottenuti indicano come T. asperellum EVT4 possa degradare la cellulosa e l’emicellulosa, aumentando in modo significativo il tasso di degradazione di parte della componente insolubile della paglia. T. asperellum EVT4 sembrerebbe quindi un ottimo candidato utilizzabile in campo: aggiunto a paglia, potrebbe permettere la formulazione di una "Agro-matrice Bioattiva" più facilmente degradabile e, allo stesso tempo efficace per il controllo biologico di funghi fitopatogeni.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/981070
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